Al Vendramini si è tenuto stamani un interessante incontro con due docenti e ricercatori dell’Università di Padova, Marcella Bonchio e Andrea Sartorel . Il tema della conferenza, il cui titolo è Il Sogno di Verne, prendeva come spunto appunto lo scrittore francese, che nel suo libro L’isola Misteriosa (1974) riporta un passaggio in cui considera importante, nonché futuribile, l’impiego di una nuova fonte d’energia: quella del Sole.

Sartorel introduce perciò l’argomento delle energie rinnovabili, partendo innanzitutto dalla definizione di energia. Un concetto che apparentemente tutti conoscono, ma assai difficile da descrivere a fondo, poiché intrinseco in molti aspetti della vita di tutti i giorni. Ci viene fornita una dettagliata visuale riguardo l’energia prodotta dall’umanità tutta: 15 tera watt, dei quali il 25% attraverso l’elettricità, e il restante 75% solo con i combustibili fossili. Per fare capire a quanto ammonti una quantità tale di energia, fa dei divertenti quanto sorprendenti paragoni: si immagini di tenere accese 17 televisioni ciascun essere umano 24 ore su 24, oppure che quindici miliardi di ciclisti pedalino ininterrottamente in ogni istante.

Il problema dei combustibili fossili tuttavia sono molto rilevanti, ci ricorda Sartorel : ad esempio, l’iniqua distribuzione di materiale fossile sul suolo terrestre, i conflitti derivanti da ciò; l’inquinamento non poco rapido e preoccupante; oppure, la limitatezza delle risorse. Tutto ciò porta a pensare che si debba trovare nuove fonti d’energia. La Bonchio presenta infine il progetto che lei, Sartorel e altri ricercatori della nanoTP hanno portato avanti in questi ultimi anni. Un progetto del tutto innovativo, le cui immagini ancora non sono state divulgate in letteratura. L’obiettivo, trovare un modo per ottenere energia in modo sano e pulito, e soprattutto illimitatamente. Ciò a cui si sono ispirati è il metodo più naturale che ci sia, ovvero quello della fotosintesi clorofilliana.

Tramite un’avvincente presentazione di nuovi materiali e tecniche impiegati nel campo della nanotecnologia, la Bonchio mostra i progressi ottenuti. Realizzare una “foglia artificiale”, che grazie all’energia solare possa sfruttare l’acqua ricavandone idrogeno da investire in energia, sta diventando sempre di più una realtà vicina. Il tutto tramite collaborazioni con tutta Italia: chimici, ingegneri, persino architetti.

Alimentati dal desiderio di cambiare radicalmente le cose e dare un futuro più sicuro alla popolazione, il team di ricercatori sta facendo molto parlare di sé grazie a quest’idea. “Vi raccomandiamo una cosa”, afferma Sartorel alla chiusura, “prendetevi cura dell’energia”.

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