In questi giorni al cinema c’è un film che non potete/dovete perdervi: Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco. Orfano del solidale Daniele Ciprì, Maresco realizza l’opera definitiva e ultima sulla vicenda Berlusconi. Una docu-fiction che analizza in poco più di un’ora e mezza la mesta Italia berlusconaina, fatta di nani, ballerine e, soprattutto, panzane. Non si parla esclusivamente dell’ex-premier, ma attraverso la dichiarazione d’amore che il popolo siciliano ha fatto e fa tuttora nei suoi confronti, Maresco cerca di mettere una pietra sopra ad uno dei periodi più controversi che il nostro Paese ha vissuto. E’ doveroso, che si sia di destra o di sinistra, riconoscere la trasformazione a cui siamo stati condotti in quegli anni, e Maresco metaforizza il tutto attraverso l’indagine sulla sua finta scomparsa durante la lavorazione del film. Forse che questa scomparsa sia un po’ lo spaesamento provato dall’italiano medio quando Berlusconi è decaduto da ogni carica e quindi “scomparso” dalla vita politica attiva? Belluscone è un lavoro difficile da catalogare, un Blob ciclico che racchiude una fine di un’epoca. Un tessuto sociale putrido in cui Maresco sguazza con una mano che superficialmente potrebbe sembrare beffeggiante e fredda, ma che in realtà è consapevolmente delusa. La mafia non esiste, i criminali sono delle vittime, la morte è una cosa naturale, l’importante è storpiare la realtà con lo spettacolo e la “bella vita”. Maresco realizza interviste impossibili, come quella a Dell’Utri, che si rivela inascoltabile per problemi tecnici, come se ci volesse suggerire che è meglio non sentire per non farci ancora più del male. Una filosofia di vita: nascondiamo, modifichiamo, mortifichiamo, tanto alla fine a pagare saranno sempre i soliti, perché no, anche un artista che vorrebbe sbattere la realtà in faccia a tutti. Non me ne vogliano i berlusconiani, ma di questo film ne sentiremo ancora parlare negli anni, non è solo un atto di accusa verso qualcuno. Cerchiamo di andare al di là della mera argomentazione per apprezzare invece il gesto artistico: Belluscone è un opera monumentale da rincorrere.

 

Lascia un commento