Chi vuole veramente comprendere il significato dello stemma della città di Pordenone, una porta aperta sul fiume Noncello, deve pensare che il capoluogo della Destra Tagliamento è sempre stata un porto fluviale: Portus Naonis.

Purtroppo oggi non lo vediamo più, e neanche la cosiddetta Porta Furlana di sotto esiste più, quella che dalla Contrada maggiore si apriva sul fiume. Un impeto modernista ha indotto i cittadini a distruggere vestigia che, invece, molte altre città come ad esempio la vicina Treviso, hanno mantenuto.

Il caratteristico porto fluviale di queste città ha segnato il destino di Pordenone, da tempo immemore votata agli scambi commerciali, al trasporto delle persone, importante snodo viario, punto di collegamento tra la laguna veneziana, il Friuli e l’Austria, come testimoniano le cronache.

Al tempo dei primi insediamenti romani, il nucleo urbano, e quindi il porto, erano situati sulle rive dell’alto Noncello; ma in epoca altomedievale (VI secolo d.C.), per poter permettere l’approdo a imbarcazioni di dimensioni e carico maggiori, si spostò verso valle, laddove grazie ad una comoda insenatura in presenza di un colle (la “motta”), si crearono le condizioni ideali per l’espansione della città.

Durante la, il porto di Pordenone ebbe il suo massimo splendore, dal XV a tutto il XVIII secolo. Ci volevano circa tre giorni per percorrere il tragitto Pordenone-Venezia, sia per le barche che trasportavano le persone che le merci.

Al porto di Venezia le imbarcazioni provenienti da Pordenone avevano due approdi a loro disposizione: quello della Riva del Carbon, e quello della Riva del Ferro.

Con l’inizio del XIX secolo e l’utilizzo sempre maggiore della cosiddetta strada “la Maestra d’Italia”, che collegava Mestre a Udine, l’odierna “Pontebbana”, la via fluviale perse gradualmente la sua importanza. Con la cessazione del traghetto venne sciolta addirittura la pordenonese corporazione dei marinai (1803).

Chissà se il destino del fiume Noncello sarà quello di essere nuovamente percorso in un prossimo futuro; se rinascerà un porto fluviale, magari con finalità turistiche. Per il momento possiamo godere della sua bellezza paesaggistica, passeggiando lungo le rive del fiume, osservando le piante e gli animali che lo popolano.

 

(Foto di Stefano Gasparotto)

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