Il Cinema è una forma di divertimento ma, soprattutto, di Arte che trascina in sé tutto ciò che ne consegue: l’atto artistico per essere tale deve anche parlare ad un pubblico ideale e raccontare i tempi in cui viene realizzata.

C’è una strana, o forse da me erroneamente esaltata, tendenza nelle pellicole uscite al cinema negli ultimi mesi. Dopo averne viste alcune ho notato il fatto che quasi tutte, pur con le loro relative differenze produttive e di trattazione, sono legate da una sottile filo che vede la risoluzione dei “problemi” attraverso l’unione dei personaggi. In questi ultimi lampi, a detta di alcuni, di crisi globale economica e sociale sembra che l’antidoto non sia stato trovato dai poteri che ci governano ma dalla forza della squadra. E così se si pensa a Fury, Avengers: Age of Ultron, Mia madre e Youth, ciò che ho appena detto viene realizzato al meglio. I primi due sono prodotti hollywoodiani che contano nella potenza degli effetti speciali e che descrivono mondi in cui un esercito, di umani il primo di supereroi il secondo, combatte contro un nemico che mette in pericolo la sicurezza altrui. I lavori di Moretti e di Sorrentino invece combattono contro l’abbandono, la malattia e l’oblio del passato evidenziando passaggi luttuosi e i segni del tempo. Questi sono alcuni titoli che si possono elencare, ma sostengono la mia tesi iniziale idealmente. Se la speranza viene a meno non resta che associarsi e affrontare i problemi senza vergognarsi. Sono ormai superati i tempi in cui il singolo prevaleva sulla massa, e di essa poteva servirsi per i suoi fini. Insieme si invecchia e si possono apprezzare anche i momenti neri, perché sono capaci di far nascere amicizie e complicità, e allora si può sopportare anche la retorica eroistica che trasuda dalle opere americane e il rifugio nei “sogni” di quelle italiane. L’Arte unisce i popoli anche più culturalmente diversi, e la speranza che ciò possa avvenire all’infinito non può che essere un ottima prospettiva per il futuro. Non vorrei passare per un utopistico illuso ma è un fatto sotto gli occhi di tutti. E’ c’è ancora chi sostiene che i tagli alla cultura siano indispensabili…ma questo è un altro discorso che riaffronteremo.

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