Ogni anno la stessa storia: “non ci sono più le mezze stagioni!”. Così si sente spesso dire in questo particolare periodo dell’anno, che dovrebbe salutare l’estate spalancando pian piano le porte alle gelate invernali. Eppure, sempre più spesso non è così: ottobre è ormai diventato un mese imprevedibile, in cui il sole sembra ancora quello estivo, le piogge mancano e il clima di certo non è umido come ci aspetteremmo. In situazioni simili, quindi, è senz’altro facile disorientarsi e scambiare un mese per un altro, ma la Natura riesce nonostante tutto a rispettare il proprio ciclo, aiutando ognuno a ritrovare il senso dell’orientamento fra i diversi periodi dell’anno. Solo i più distratti infatti non si accorgeranno delle foglie ingiallite sull’asfalto e del profumo dei funghi nel sottobosco.

Di seguito proponiamo così un elenco dei principali prodotti autunnali, bussola infallibile per quanti si siano persi fra le stagioni, arrivando a chiedere i porcini in aprile.

  • Le patate dolci. Il filosofo marxista Friedrich Engels sosteneva che la patata, a livello di importanza storica, non avesse nulla da invidiare al ferro. Senza le sue calorie infatti la Rivoluzione Industriale non sarebbe mai avvenuta, perché i poveri operai dell’Inghilterra del Nord non avrebbero avuto senza di questa le energie necessarie a lavorare.
  • Le castagne. Perché un castagno cominci a fruttificare ci vogliono almeno quindici anni, ma prima che le sue castagne siano davvero buone possono passarne anche più di cinquanta. Le caldarroste inoltre – le castagne arrostite – rappresentano uno dei più comuni esempi di street food diffuso in tutta Europa. Pare che, nelle strade di Roma, si vendessero già nel sedicesimo secolo.
  • Il tartufo (bianco). Plinio il Vecchio, nella Naturalis Historia,  inseriva il tartufo “fra quelle cose che nascono, ma non si possono seminare”. In concomitanza con la fiera del tartufo, per molti anni la cittadina di Alba ha adottato una iniziativa piuttosto particolare: il tartufo più grosso e più bello raccolto nella stagione veniva regalato ad una personalità. Fra le tante,  Papa Giovanni Paolo II, il Presidente degli Stati Uniti d’America J.F. Kennedy, Marylin Monroe, Alfred Hitchcock, Sofia Loren e Luciano Pavarotti.
  • Il cachi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il cachi è diventato un simbolo di pace: si racconta infatti che a Nagasaki, dopo il bombardamento nucleare del 1945, fossero sopravvissuti solamente alcuni alberi di cachi. Ben diverso l’emblema nel quale lo hanno trasformato Elio e le Storie Tese nella loro celebre canzone “la terra dei cachi”, che con amara ironia racconta del malcostume italiano della fine degli anni novanta.
  • La zucca. L’impiego della zucca non si limita a quello alimentare e terapeutico ma è molto utilizzata anche in ambito cosmetico, infatti la sua polpa è uno degli ingredienti base di numerosissime maschere nutrienti per il viso. Della zucca inoltre non si butta via niente: se ne mangiano la buccia, i semi, le foglie, i viticci, i germogli e i
  • I funghi. Da sempre grande fonte di nutrimento per gli uomini dell’antichità, giocano un ruolo importante in diversi miti, racconti e fiabe. Si narra infatti che Perseo, dopo un lungo viaggio, riuscì a trovare ristoro grazie all’acqua raccolta dalcappello di un fungo. Decise allora di mostrare la sua gratitudine fondando una nuova colonia e dandole il nome “Micene”, che deriva dal greco “mikes“, fungo.

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