Circa un mese fa, la sera di sabato 21 marzo 2015, andava in scena a Udine, presso la Chiesa di San Francesco in Via Beato Odorico Da Pordenone, “Next. La Repubblica degli Innovatori”, una serata che andava a chiudere la prima giornata della Repubblica delle Idee, un’iniziativa del quotidiano “La Repubblica” che ha portato ad affrontare la tematica delle società multiculturali e multietniche attraverso interessanti e accesi dibattiti che hanno visto la partecipazione di numerosi filosofi, giornalisti e altri ospiti nazionali e internazionali. La serata era dedicata al mondo dell’innovazione e ad alcune storie aventi come protagonisti chi ce l’ha fatta, figure che sono riuscite a ritagliarsi un loro spazio in questo mondo pieno di diffidenza. Il giornalista Riccardo Luna ci ha presentato tutti i protagonisti della serata, che hanno riempito il colorato palcoscenico di Next raccontando aneddoti e avvicendamenti che vanno a sottolineare quanto uno scambio culturale possa arricchire e rendere felici.

Uno dei protagonisti della serata è stato il “muranero” Moulaye Niang.

Moulaye è un senegalese che ha girato il mondo ed è arrivato quasi per caso in Italia nella città di Venezia, di cui si è innamorato e dove si è fermato, perché pensa che «le persone devono vivere dove stanno bene». Dopo aver fatto ogni tipo di lavoro per due anni è riuscito a farsi accettare dalla comunità di Murano, nota per essere molto chiusa, soprattutto in relazione all’importante arte della lavorazione del vetro. Proprio quest’ultima aveva incuriosito e fatto innamorare Moulaye, che dopo numerosi sforzi ha potuto imparare i segreti e apprendere questa difficile arte, diventando un vero e proprio artigiano del vetro che “si è fatto voler bene” dai muranesi, tanto da essere battezzato da questi “il muranero”.

Non avendo nulla da cui partire è riuscito a realizzare il suo sogno, arrivando ad aprire nel 2006 una sua bottega a Venezia, nella città che ama, e diventando anche un maestro, avendo avuto l’occasione di insegnare a giovani ragazzi africani il suo mestiere. È riuscito nel suo obiettivo e a ottenere ciò che voleva contro tutto e tutti, anche contro i turisti che diffidano di lui e di come lavora il vetro, a cui risponde ironicamente dicendo che lui è un veneziano, il “moro” di Venezia, e lavorando direttamente davanti ai clienti. Come ha fatto? Lui dice di essere stato determinato e coraggioso, continuando per la sua strada con la giusta dose di ironia, perché secondo Moulaye «con l’ironia si ottiene tutto».

Forse solo un esempio, ma ci porta sicuramente a molte riflessioni. Mestieri come quello di Moulaye sono di certo in via d’estinzione, e dire che è un peccato sembra quasi banale. Tantissime persone cavalcano la via dell’innovazione, spingendosi in ricerche su nuove tecnologie e usando queste ultime come propulsore per raggiungere i propri obiettivi. Tutto ciò non è sbagliato, ma non si dovrebbe dimenticare la tradizione, i mestieri più puri e semplici, quelli che vanno a ricalcare l’identità di un popolo, di una cultura.

Anche attraverso questo Next e La Repubblica delle Idee hanno cercato di spiegare come si stanno sviluppando le tematiche dell’innovazione e allo stesso tempo dell’incontro tra culture e società differenti ma che in fondo possono trovare dei punti in comune da un lato, e arricchirsi mediante le loro diversità dall’altro. Arricchire il proprio patrimonio culturale anche attraverso una persona di un’altra etnia dev’essere un motivo di orgoglio per ciascuno di noi, facendoci forza per combattere il vero problema che, anche secondo Moulaye, caratterizza questo mondo globalizzato e multiculturale: l’ignoranza.
Un tasto piuttosto delicato, quello toccato dall’artigiano senegalese/veneziano, ma che porta a pensare se tutti noi, al giorno d’oggi, cerchiamo veramente di combattere questo problema. Cerchiamo veramente di imparare, continuamente, mai pensando di essere “arrivati”? Prima di giudicare qualcuno, sappiamo davvero a chi stiamo rivolgendo il nostro giudizio?

L’appello che è stato fatto non solo da Moulaye, ma anche da molti ospiti che sono entrati nella Chiesa di San Francesco a Udine tra il 21 e il 22 marzo scorsi non è da sottovalutare, e insieme ad altri interessanti messaggi è stato protagonista di numerose questioni sollevate dalla Repubblica delle Idee, riempendo due giorni che hanno caricato culturalmente ed emotivamente il capoluogo friulano, lanciando molti spunti utili per ciascuno di noi al fine di condividere sapere con altre etnie e culture e di essere innovativi, motivati e felici di quello di cui ci si sta occupando. Felici come il nostro “muranero”, che però sostiene «di essere nato felice».

 

La Repubblica delle Idee – Udine 2015: http://www.repubblica.it/la-repubblica-delle-idee/udine2015/

Next. La Repubblica degli Innovatori: http://www.repubblica.it/next/

Video integrale “Next. La Repubblica degli Innovatori” (Moulaye Niang – minuto 54:08): http://video.repubblica.it/dossier/la-repubblica-delle-idee-2015/da-takoua-a-moulaye-a-next-udine-storie-di-successo-e-integrazione-l-integrale/195572/194583

Il blog di Moulaye Niang: http://muranero.blogspot.it

 

Immagine presa da: https://vimeo.com/4634667

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