“Uno dei primi libri che ricordo di aver letto raccontava i miti greci più famosi. Sulla copertina, l’immagine dominante di Atena, dipinta come su un vaso a figure rosse. La dea, in posa di profilo, indossava un peplo il cui drappeggio ricordava le onde del mare e un elmo dal cimiero bianco latte. Ciò che mi emozionava più di tutto era lo sguardo della dea. Altero. Spietato. Imperturbabile. Intelligente, soprattutto. Niente l’avrebbe potuto piegare.” – Andrea Maggi

Martedì 23 dicembre alle ore 18.00, presso la sala conferenze “Teresina Degan”, si terrà una lettura alcuni brani dal libro “Morte all’Acropoli” di Andrea Maggi, accompagnato dalla chitarra acustica di Lucia Pizzutel.

Il libro si presenta come un thriller storico, ambientato nell’antica Grecia, per la precisione ad Atene. L’autore ha voluto inserire all’interno di una storia ambientata nel passato, una chiave di lettura per capire meglio il presente. L’Atene del libro è una Atene post Pericle, che ha superato il suo periodo d’oro, che ha conosciuto la sconfitta per mano degli Spartani prima e dei Macedoni poi, anche se rimane comunque il centro della cultura occidentale. È un’Atene in crisi, piegata dalle difficoltà economiche portate da diverse guerre, una Atene dove il virus della corruzione mina le fondamenta della prima democrazia della Storia. Una metafora per descrivere la situazione attuale; leggere il passato per comprendere il presente.

Il protagonista della storia è un avvocato di nome Apollofane, che si scontra contro tutto e tutti per dimostrare l’innocenza di Eurifemo, detto “il Licantropo”. Una lotta contro i pregiudizi prima, “il Licantropo” deve essere necessariamente l’assassino, che porterà a una scomoda verità, che smuoverà le fondamenta dell’intera Atene.

Andrea Maggi è professore di lettere appassionato di storia. Abita a Pordenone e Morte all’Acropoli è il suo primo romanzo.

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