Dopo un anno di pausa, giunge alla sua nona edizione il festival “Le voci dell’inchiesta”, importante iniziativa culturale ideata e organizzata da Cinemazero con l’intento di promuovere il cinema indipendente nella forma del documentario-inchiesta.

Come annuncia il titolo “Realtà mai viste”, il punto focale del palinsesto – distribuito in cinque giorni di incontri, da mercoledì 13 a domenica 17 aprile – è costituito dal cinema del reale. In programma, tuttavia, anche produzioni legate ad altri strumenti mediatici, nuovi o più comuni, come la carta stampata e la televisione. Sarà proprio il giornalista Gianni Minà ad aprire la serata inaugurale di mercoledì 13 aprile, dedicata al quarantennale dal terremoto del 1976: inviato speciale della Rai, Minà rese diretta testimonianza della tragica vicenda che mise in ginocchio in Friuli. Interverrà insieme al reporter Edek Osser, il quale si occupò di documentare le dinamiche del “modello Friuli”, attivato per portare alla ricostruzione dell’impianto urbanistico di molti paesi distrutti. A seguire, l’inedita proiezione del documentario “Quando la terra chiama” alla presenza del regista Massimo Garlatti Costa: le riprese concernono il dramma vissuto dagli emigrati friulani di Australia, Canada, Svizzera, Francia, Argentina e l’impegno profuso dall’Ente Friuli nel Mondo per consentire agli espatriati di dare il loro contributo alla ricostruzione dei luoghi terremotati.

Molte altre saranno le declinazioni del “reale” affrontate in questa edizione: sempre mercoledì 13 aprile sarà commemorato un altro anniversario, ossia i trent’anni dallo scoppio del reattore di Chernobyl, e alle 17:45 sarà proiettato in anteprima nazionale “Requiem for the American Dream”, documentario-intervista in cui il celebre intellettuale d’oltreoceano Noam Chomsky si interroga sui fattori che hanno portato al collasso del sogno americano e all’insorgere di gravi disuguaglianze economiche e sociali.

Giovedì 14 aprile invece Cinemazero darà spazio a due interessanti appuntamenti riguardanti i più giovani. Al mattino, il documentario “Teaching ignorance” introdurrà la questione del conflitto arabo-israeliano visto da una prospettiva spesso non considerata: infatti, entro le mura scolastiche palestinesi e israeliane, l’insegnamento della Storia passa talvolta attraverso il filtro deformante dei docenti. Darà il suo contributo, con un intervento sul tema, Don Pierluigi Di Piazza. Alle 20:45, con “Gayby baby”, si aprirà una finestra su una realtà dal contenuto strettamente attuale: i figli delle coppie omosessuali.

In programmazione venerdì 15 aprile un’ulteriore testimonianza fotografica – raccolta, questa volta, in territorio cinese – andrà ad aggiungersi a “Living Toxic”, reportage avviato nel 2011 da Pierpaolo Mittica con l’obiettivo di raccontare i luoghi più inquinati del mondo. Seguiranno due incontri dedicati al referendum previsto per il prossimo 17 aprile: “Lo Stato parallelo”, un’inchiesta sul ruolo dell’Eni nell’ambito degli approvvigionamenti energetici e “Trivelle, referendum perché?”, incentrato sugli interessi nascosti della corsa al petrolio e sul loro impatto ambientale. La giornata di venerdì sarà poi dedicata al fenomeno dell’emigrazione con il reportage di uno dei fotografi più emergenti degli ultimi tempi, il greco Georgios Akkas. Il suo è un racconto per immagini che ha origine dall’incontro con Aysha e le sue figlie in un campo profughi di Lesbo e prosegue lungo le tappe del suo viaggio verso Monaco, roccaforte della salvezza. A seguire una riflessione sul significato del muro, sintomo di divisione geografica e sociale, con i documentari “Walls” e “Emergenza vs muri”.

Sabato 16 aprile, si ergerà la voce della lotta allo spreco alimentare. Alle 20:45 sarà proiettato il documentario curato dallo chef-attivista austriaco David Gross, “Wastecooking – Make food, not waste”: l’ospite presenterà la sua campagna di sensibilizzazione al riciclo e offrirà consigli su come riutilizzare gli avanzi e fare la spesa in maniera consapevole.

Infine, domenica 17 aprile sarà affrontato il tema del carcere, realtà sconosciuta ai più, con “Guantamo’s child: Omar Khadr” e “Tutto quello che abbiamo dentro”, in collaborazione con l’associazione “I ragazzi della panchina”. In chiusura, un incontro a tema sportivo con Federico Buffa, che racconterà la storia dell’atleta di colore Jesse Owens, l’uomo più veloce del pianeta che vinse alle Olimpiadi di Berlino del 1936 ben quattro medaglie d’oro.

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