Da anni ormai, le grotte del Caglieron sono diventate meta amata da quegli appassionati della natura che sanno trovare la bellezza anche in piccoli angoli del proprio territorio.
Le grotte del Caglieron, facilmente raggiungibili, riescono ad attirare e a soddisfare coloro che desiderano occupare del tempo all’aria aperta, staccare per qualche ora dalla frenesia cittadina e godersi tutti i benefici di questo luogo…certo,non è una novità, ma è pur sempre la verità.
Un fitto sistema di passerelle permette facilmente l’accesso al sito, anche per bambini di qualunque età, purchè animati da curiosità e accompagnati. L’architetto Ezio Padovan,artefice di questi sentiero, ha progettato anche un curioso belvedere a forma di prua di imbarcazione per permettere una visione quasi a 360° della forra che si estende davanti all’osservatore.
Questa piccola perla nascosta tra le prealpi trevigiane, alle pendici del Cansiglio è facilmente raggiungibile in auto da Vittorio Veneto, situata nella località di Breda di Fregona, in via Ronzon.
C’è il rovescio della medaglia: questo gioiellino ha attirato l’interesse dei turisti; per ritrovare la quiete poetica dello scorrere dell’acqua bisogna quindi pazientare e, a volte, indovinare il giorno più adatto.
Resta il fatto che le grotte del Caglieron sorprendono il visitatore che giunge impreparato davanti allo scrigno d’acqua che viene custodito in queste grotte.
In un susseguirsi di saliscendi e passerelle, si ha l’impressione di entrare nelle viscere della terra, per poi scoprirsi parte di esse quando, impetuosa, l’acqua sgorga da sopra le proprie teste. Cascate e ruscelli hanno scolpito per secoli la roccia creando un canyon che, sebbene non sia di notevoli dimensione, ha un fascino quasi fatato che rimanda al mondo delle favole e incanta l’immaginazione dei bambini ( e non solo) in visita. Ad aggiungere ancora più fascino e una nota romantica è il freddo invernale: in inverno, infatti, alle stalattiti e stalagmiti calcaree si aggiungono costruzioni verticali create dall’acqua ghiacciata.
Il torrente, dal quale le grotte prendono il nome, ha scavato negli strati calcarei e arenari della roccia per decenni prima che l’uomo iniziasse l’attività di estrazione nella zona. La pietra arenaria, particolarmente “tenera”, veniva utilizzate per la costruzione degli edifici di Vittorio Veneto e dintroni già dal 1500. Tracce di questa attività sono visibili ancora oggi: parte delle operazioni di estrazione era l’istruzione di lasciare degli speroni di roccia intatti per evitare il crollo della volta, speroni che rassomigliano a delle colonne o dei pilastri inclinati, situati in quella che viene chiamata la grotta di Breda. L’attività umana e quella naturale hanno così contribuito a creare un sussegurirsi di anfratti, grotte e cavità. Tutt’oggi una delle grotte è occupata da un “abitante” insolito: il formaggio. Un caseifico della zona sfrutta la grotta di San Lucio per l’affinamento dei proprio prodotti.
Per rimanere in tema prelibatezze, alla fine del percorso guidato dalle passerelle, si giunge presso un vecchio mulino, che è stato restaurato e ha trovato un nuovo utilizzo come ristorante.
Le grotte del Caglieron si lasciano scoprire da tutti i curiosi e gli appassionati, permettendo l’accesso anche ai meno esperti, affascinano con i loro giochi d’acqua e la loro storia, senza impegnare troppo tempo o enerigie di coloro che vengono in visita.
Photo: MAtteo Andreeta Pro Loco Fregona
Nata a Castelfranco Veneto il 30 marzo del 1995; ho studiato Lettere moderne all’Università Ca’ Foscari di Venezia e sogno di poter intrecciare in un unico percorso professionale i miei interessi: l’arte e la letteratura. Appassionata di storia e di viaggi, spesso costringo gli amici a seguirmi in vacanze appassionanti e all’insegna della cultura.