Quattro sono state le proiezioni al centro della serata di martedì sera, sotto la sezione Cinema delle origini. Si comincia con due pellicole di particolare interesse, perché recentemente restaurate da una studentessa della George Eastman House. La prima è intitolata Petite Rosse (1909) di Camille de Morlhon, uno dei primi cortometraggi con l’attore comico Max Linder, qui in veste di giovanotto disposto a tutto pur di sposare la bella ragazza di turno, interpretata da Arlette d’Umés. Come anticipato prima della proiezione, il corto è caratterizzato da una splendida colorazione a poichoir, che unita alla notevole qualità della copia in nitrato, ne rende piacevolissima la visione.

Il secondo breve film, come il primo distribuito dalla Pathé, è invece Un drame en mer (1905) di Gaston Velle. La trama è molto basilare: un guasto a una nave compromette il destino dei suoi passeggeri; tuttavia il pronto intervento dalla costa permette al gruppo di uomini maggiormente in pericolo di salvarsi. L’unica copia al mondo è stata trovata da un appassionato di cinema in mezzo a una discarica di un cinema vicino Albany. Da notare come siano presente circa trenta secondi di inquadratura in bianco e nero, evidentemente presi da un altro film – un documentario per l’esattezza – e montati in fase di produzione.

La serata è continuata poi con un mediometraggio, la commedia russa Razbudite Lenotchku (1934), letteralmente “Svegliate Lenotchka“, che narra le avventure dell’omonima bimba che, trascinata ogni sera da appassionanti letture occidentali, finisce col fare le ore piccole, con conseguente difficoltà ad alzarsi la mattina. La sua classe, sul punto di finire in lista nera per i continui ritardi di Lenotchka, costringe il fratello a trovare una drastica e comica soluzione al problema.

Si chiude infine con il film più lungo, Mantrap (1926) del celeberrimo Victor Fleming. Commedia raffinata dai dialoghi graffianti, segue la linea stilistica dei grandi capolavori statunitensi negli anni successivi, tra uffici, borghesia, grattacieli e belle donne; ma alla realtà glamour di New York si contrappone quella più sobria e umile del piccolo paesino di Mantrap. Proprio in questo sperduto luogo avranno luogo le vicissitudini di un avvocato newyorkese e un nativo del posto, entrambi innamorati della stessa frivola e maliziosa donna.

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