L’ultimo appuntamento della giornata di venerdì ha visto come protagonista la comicità nella sua forma più surreale possibile. La prima delle due proiezioni si tratta di una vera rarità e quindi occasione imperdibile per gli amanti del cinema muto. Si intitola Whoozit (1928), una delle 19 opere interpretate da Charley Bowers, realizzate tra il 1926 e 1930 , caratterizzate dall’uso della tecnica mista che combina riprese dal vero e animazione. Di questi film, solo nove ci sono pervenute. Sette erano considerate perdute, tra cui Whoozit. Purtroppo ci è pervenuta solo la seconda parte, trovata nei magazzini della EYE Filmmuseum, Olanda. Le vicende del simpatico portinaio in fuga da un barbiere malvagio sono volutamente assurde e non-sense: ostriche animate, cani che leggono, occhiali magici. André Breton definì queste comiche “la perla nera del surrealismo”.
Di maggior durata invece – trenta minuti circa – il film proiettato successivamente, Goodness Gracious (1914) di James Young , con protagonista Sydney Drew, uno dei grandi interpreti della famiglia Drew – Barrymore. Anche in questo caso il genere è quello della commedia, meno assurda e più realisticamente impostata rispetto alla precedente, ma ugualmente intrisa di umorismo surreale. La protagonista, ragazza tra le nuvole e bizzarra, interpretata da una squisita Clara Kimball Young , rifiuta costantemente le avances del Villain di turno. Si innamorerà di lei un giovane facoltoso (Drew) che, proprio a causa della differenza di ceto sociale con la ragazza, non riceverà il consenso del padre per il matrimonio. Il Villain vuole vendicarsi per l’umiliazione e deciderà di incastrarlo. I personaggi, malvagi compresi, sono buffi, goffi e sciocchi. Tutto si muove secondo regole ridicole: si prenda ad esempio il Villain che per non essere visto gli basta “nascondersi” dietro una pianta che a malapena gli copre il volto. Il film gioca con lo spettatore, ponendolo alla prova con umorismo pungente.
Il pubblico si è divertito in modo sano e sincero, spesso addirittura applaudendo delle sequenze durante i due film, che si sono mostrate particolarmente spassose. Ciò dimostra come il cinema muto sia ancora valido tutt’oggi, riuscendo a divertire generazioni intere.
Nato a Pordenone il 14 novembre 1994, da padre friulano e madre ecuadoriana. Appassionato da sempre di cinema e serie televisive, nutre anche una profonda passione per il fumetto. Frequenta infatti la Scuola Internazionale di Comics di Padova, per seguire il suo sogno di diventare fumettista. Il suo obiettivo: immergersi nella cultura e crearne di nuova, grazie a qualsiasi mezzo che riesca a smuovere le persone.