Lunedì 06 ottobre il Teatro Verdi ha avuto modo di ospitare un film considerato una vera perla del panorama storico del secolo scorso, facente parte del ciclo che il festival presenta per celebrare il centenario della Grande Guerra. Presentato alle 22:15, il documentario Golgota Srbije – Požar Na Balkanu (1030) di Stanislav Krakov parla dell’esperienza serba durante il conflitto mondiale. Le immagini, ovviamente aiutate dalle didascalie, danno una visione dettagliata dell’esperienza della Serbia: date, tattiche, alleanze, vittorie e sconfitte. Tutto riportato minuziosamente tramite dichiarazioni ufficiali di varie personalità dell’epoca.

La storia della realizzazione e del rilascio del film è lunga e complicata. Fu mostrato al pubblico per la prima volta l’1 maggio 1930 con il titolo Za čast otadžbine (Per L’onore della Patria): nonostante fosse muto, e il sonoro fosse già diffuso, si rivelò ugualmente un grande successo. Bisogna sapere che molte delle sequenze del film furono interamente ricostruite – si veda ad esempio la traversata dell’Albania – per il fatto che i film realizzati in epoca di guerra andarono distrutti o perduti. Per questo si considera Il Golgota Serbo come un grande esempio di ricostruzione storica; fu grazie alla collaborazione del generale Stevan Hadi che ci si poté avvalere della partecipazione dell’esercito alle riprese.

Successivamente, la casa di produzione, Artistik Film, decise di ampliare il progetto, trasformandolo in un lungometraggio sonoro. Fu raccolto un quantitativo notevole di filmati di guerra con protagonista la Serbia; ciò unito alle musiche di Milenko Zivkovi diede vita al più grande documentario del paese. Tuttavia, l’inaugurazione prevista per il 1940 fu inaspettatamente interrotta. La distribuzione del film fu proibita perché “con il suo contenuto esso incide negativamente sulle relazioni tra il nostro Pese e i Paesi stranieri”.

Così, dopo un percorso travagliato, il film riuscì finalmente a uscire nelle sale con il titolo che oggi conosciamo, accorciato poiché privo di alcune scene. Ciò che ne esce è il ritratto di una nazione che cerca di alzarsi in un periodo di grande crisi, celebrata dalla sua gente e dal suo spirito.

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