Buona risposta del pubblico alla proiezione di cortometraggi presentata alle Giornate del Cinema Muto ieri pomeriggio. Lo spettacolo constava di dieci corti, di varie nazionalità, provenienti dalla collezione Desmet di Amsterdam. Il tema comune, che dà il titolo alla rassegna, è quello dell’automobile in tutte le sue sfaccettature. Da sottolineare la presenza di alcune sequenze colorate, dal giallo al violetto, grazie a una particolare tecnica di restauro del colore.

Il pubblico in sala, già con il corto d’apertura Les Débuts d’un Chauffeur (1906)  che narra i rocamboleschi disastri di un guidatore maldestro, si è mostrato coinvolto e intrattenuto. La leggerezza e freschezza dei toni hanno infatti divertito persone di ogni fascia d’età, che fortunatamente non escludeva giovani e bambini. Le risate si sono protratte per tutta la durata dello spettacolo e, quando non rideva apertamente, si poteva scorgere un sincero sorriso nei volti della gente. Ciò grazie alla simpatia espressa dalle trame: dal filone del puro slapstick fatto di inseguimenti e buffi incidenti, si passa a quello della rappresentazione di lunghe passeggiate all’aria aperta, per giungere infine a quello legato a trame più costruite e complesse come nel caso di Léonce Flirte (1913) .

L’unico elemento che ritorna all’interno di tutte queste storie è appunto l’automobile, tema evidentemente caro in quegli anni, poiché realtà innovativa e fenomeno di costume. La macchina assume più connotati all’interno dei vari episodi: da un lato, essa è figura quasi di contorno, punto di partenza per lanciare una storia; dall’altro, arriva a svolgere il ruolo di assoluta protagonista di un’epoca e simbolo di radicale cambiamento nella società novecentesca.

Lascia un commento