Questa mattina si è tenuta al Teatro Verdi una conferenza di grande interesse culturale. Stiamo parlando di The Art of the Benshi, facente parte del progetto The Jonathan Dennis Memorial Lecture 2014. Tale progetto promosso dal festival prevede una conferenza diversa per ogni edizione, in cui personalità internazionali sono invitate a parlare della loro esperienza nel mondo del cinema muto. La persona a cui si dedicano questi eventi, come si può intuire proprio dal nome, è Jonathan Dennis, fondatore della New Zealand Film Archive.
Quest’anno è toccato a Ichiro Kataoka, poliedrico artista giapponese che ha parlato al pubblico della figura del Benshi. I Benshi erano coloro che, durante la proiezione di un film muto, narravano la storia mostrata, dando anche voce ai personaggi e commentando apertamente ciò che accadeva. Kataoka è uno dei più importanti benshi dell’era moderna, nonché profondo conoscitore del cinema muto di tutto il mondo. Durante l’incontro con Le Giornate del Cinema Muto, Kataoka ha fatto ascoltare varie registrazioni dei migliori benshi dei primi decenni del ‘900, cercando di far capire al pubblico i vari tipi esistenti, a seconda di quello che il genere cinematografico richiede.
Kataoka ha fornito un’esaustiva descrizione del suo mondo, esibendosi anche di persona in qualche breve esempio di setsumei, l’arte della narrazione dei benshi. Sono molte le curiosità che l’artista giapponese ha spiegato. Tra queste: uno dei benshi più famosi dell’epoca era il fratello maggiore del noto regista Akira Kurosawa.
Il pubblico ha reagito molto positivamente alla conferenza, porgendo a Kataoka un buon numero di domande, a cui ha risposto molto volentieri. Prima di concludere, scherza con il pubblico: “Vi invito a provare a praticare il setsumei nel vostro paese, nella vostra lingua madre. Potrei tornare tra due anni e vedere i progressi che avete fatto.”
Nato a Pordenone il 14 novembre 1994, da padre friulano e madre ecuadoriana. Appassionato da sempre di cinema e serie televisive, nutre anche una profonda passione per il fumetto. Frequenta infatti la Scuola Internazionale di Comics di Padova, per seguire il suo sogno di diventare fumettista. Il suo obiettivo: immergersi nella cultura e crearne di nuova, grazie a qualsiasi mezzo che riesca a smuovere le persone.