Inverno 1951, Francia meridionale. Il piccolo villaggio di Point-Saint-Esprit è in subbuglio: cinque morti e centinaia di abitanti pervasi da un’incomprensibile aggressività, decine e decine di persone rinchiuse nei manicomi per segni evidenti di delirio e allucinazioni.
Inverno 1692, Massachussets (USA). Una inarrestabile carestia sconvolge gli abitanti di Salem e una terribile malattia devasta i loro corpi e riduce in cancrena i loro arti.
Che cos’hanno in comune queste due vicende così temporalmente e geograficamente lontane? Sicuramente si tratta di eventi incorniciati da un alone di mistero e insensatezza, i giusti presupposti per far nascere leggende e interpretazioni legate al sovrannaturale.
Dal Medioevo in poi è stato un susseguirsi di donne dalla bellezza disarmante e dai poteri straordinari, che si credeva capaci di modificare i desideri altrui, le condizioni climatiche e la vita di interi villaggi. Per placare gli animi durante i periodi più bui per il raccolto l’unica soluzione era trovare un capro espiatorio a cui addossare tutte le colpe: per quelle esistenze trascinate da una forte componente spirituale e dalla paura per le punizioni divine è stato semplice dare la caccia a coloro che potevano incarnare la presenza del demonio tra gli uomini, le streghe. Parallelamente, mentre venivano gettate nell’odio collettivo povere fanciulle senza colpa, erano innalzate a creature angeliche altrettante povere contadine meritevoli di riuscire a parlare e vedere i Santi e la Madonna.
Queste vicende così lontane per l’età contemporanea, continuano ad affascinare noi come anche i grandi scrittori che trovano nel Medioevo terreno fertile da cui attingere idee per romanzi e racconti. Nonostante il contesto socioeconomico sia stato sviscerato sotto ogni punto di vista, ciò che forse è sconosciuto ai più è una spiegazione di questi fenomeni sotto il punto di vista delle abitudini alimentari. Il tassello mancante delle tante ipotesi formulate sugli eventi misteriosi potrebbe essere, quindi, un cereale. Non si tratta di un cereale qualunque, i chicchi incriminati appartengono alla segale cornuta! Il suo nome fa riferimento alla singolare caratteristica della spiga da cui fuoriescono dei piccoli uncini simili a corna; ciò è dovuto all’infestazione della pianta da parte di una muffa fungina chiamata Claviceps purpurea, dal colore rosso delle sue spore.
Ora vi starete chiedendo cosa c’entra la contaminazione di un cereale con la caccia alle streghe!
In primo luogo la segale è conosciuta essere la coltivazione prevalente dei Paesi del Nord, dal cereale proveniva la farina utilizzata per produrre il pane, il sostentamento primario dei villaggi contadini. In secondo luogo, consideriamo quanto spiega Linnda R. Caporael, psicologa e ricercatrice negli Stati Uniti: le spore di questa muffa contengono alcuni alcaloidi tra cui l’acido lisergico, noto per essere il componente principale della droga allucinogena LSD (sintetizzata nel 1943 da Albert Hoffmann); questo composto agisce sul sistema nervoso alterando il normale equilibrio dei neuroni, perciò una dieta basata principalmente sulla segale contaminata porta ad una intossicazione piuttosto grave con allucinazioni, manifestazioni di aggressività verso gli altri e tentativi di suicidio, nella sua forma più invalidante degenera in attacchi epilettici e cancrena degli arti. Si tratta proprio dei sintomi che hanno colpito gli abitanti di Point-Saint-Esprit e Salem e di molti altri villaggi.
Alla malattia ci si riferiva utilizzando diversi nomi tra i quali ergotismo, da ergot, termine francese che indica gli speroni che fuoriescono dalla spiga. Piuttosto in fretta, però, la malattia è divenuta famosa con il nome di Fuoco di Sant’Antonio: il riferimento al santo è dovuto ai pellegrinaggi che i malati in preda ai deliri erano costretti a compiere per purificarsi dalla possessione del demonio. Dirigendosi verso l’Europa meridionale, i deliranti abbandonavano la dieta a base di pane di segale a favore del pane di frumento, un cereale coltivato soprattutto nelle zone più miti. La preghiera nei confronti del santo e la permanenza nei territori italiani permetteva l’estinguersi della malattia, contribuendo al rafforzamento delle credenze sul demonio e le punizioni divine.