Esiste un Friuli, silenzioso e privato, capace di legare a sé i suoi abitanti e di negare loro assenze troppo prolungate. Si avvale di una forza misteriosa, come quella che impedisce all’elefante di liberarsi dal giogo di un palo conficcato a terra: basta un filo di lana sottile per unirli indissolubilmente. Il nostro filo è il Tagliamento nelle mattine di novembre, quando la quieta foschia si allarga dal fiume come un tappeto lattiginoso; è il materno folklore non austriaco – ma nemmeno italiano – che è la nostra identità e la nostra indipendenza; sono le polverose chiesette di campagna, testimoni dimenticate di un’epoca passata.

Domenica 11 gennaio alle ore 17:30, la chiesa di San Martino sarà la cornice d’eccezione per la replica dell’esibizione natalizia della Filarmonica Sanvitese, diretta dal maestro Simone Comisso. Verrà rievocata la simbiosi delle culture musicali di Europa e Nordamerica, che trovò massima espressione tra la fine del XIX secolo e la metà di quello successivo: alle composizioni degli statunitensi George Gershwin e Aaron Copland saranno contrapposte quelle dei sovietici Shostakovich e Rachmaninov, ma anche dei nostrani Boccalari e Puccini. Durante l’intermezzo, l’evento sarà impreziosito dal quartetto di clarinetti e dall’ensemble di ottoni, pensati come spin-off della Filarmonica stessa.

Presente già dal 1805 in virtù della scia musicale bandistica austriaca, la formazione arrivò ad esibirsi nel 1884 per Umberto I. Nonostante gli anni di oblio, dettati dalle necessità e dalle conseguenze di due guerre mondiali, si deve la sua rinascita a una cerchia di cittadini, organizzati da Luciano Ciut, e al 1986. Due anni dopo e sotto la direzione del maestro Luciano Taurian, la banda fu pronta al nuovo debutto in occasione della Piazza in Fiore, da sempre evento di punta della primavera sanvitese. Da quel giorno, alle esibizioni in provincia si sono affiancate sempre più frequenti partecipazioni a eventi dal respiro più ampio, in particolare quelle a Stadtlohn, in Germania, e Saint Veit, in Austria.

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