Ieri, presso il Convento di San Francesco, la consulente del comune di Pordenone, Chiara Sartori, il sindaco Claduio Pedrotti e il presidente dell’Immaginario Scientifico, Fabio Valerio Carniello hanno inaugurato la XVIII edizione di Scienzartambiente, il primo festival nel Friuli Venezia Giulia che dà ampio respiro alle scienze a al rapporto che esse instaurano con la realtà comune, in una prospettiva completamente nuova, ludica, interattiva e non meramente frontale.

Un flusso di conoscenze dunque percorrerà tutta Pordenone per cinque giorni in nove luoghi della città ( tra cui il Convento di San Francesco e la Biblioteca Civica): laboratori e seminari, anteprime editoriali e tanto altro esploreraranno, attraverso linguaggi e comunicazioni differenti, le logiche che stanno alla base dei nostri desideri.

Il programma di quest’anno abbraccia temi solo apparentemente sconnessi tra loro, come d’altronde sconnesse ci appaiono anche l’arte e la scienza: allo studio delle strategie dei piccoli predatori, gli insetti, seguono incontri che prendono in esame l’attrazione erotica esercitata dai piedi, carattere vagamente feticista di Quentin Tarantino.

Ma le scienze non si fermano qui! Oltre alla trattazione di fenomeni bizzarri, l’attualità, la musica e molte attività laboratoriali, all’insegna della creatività, come il Faber fest, concorreranno a spiegarci cosa significa desiderare, da cosa è prodotto il desiderio e come esso si manifesta.

Un cuore vivace, rosso, scomposto in sezioni dentate, è il simbolo che SAA ha scelto per questa edizione: non a caso, come ha affermato il presidente dell’Immaginario Scientifico, il rosso è il colore della passione e del sentimento, esperienze emotive che, analogalmente a degli ingranaggi, operano dentro di noi, innescando meccanismi psicologici che la scienza si propone di osservare.

Questa osservazione oggettiva non sottrae però colore alle emozioni, dimostrandoci che il “desiderare” non si allontana molto dal “conoscere” ed “elaborare”, caratteristiche prime non solo della scienza, ma anche dell’arte.

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