Qualche settimana fa vi abbiamo raccontato la storia della creazione del campo di volo e della prima scuola di aviazione in Comina e oggi riprendiamo il nostro racconto proprio da quest’ultima.
Cominciamo ricordando che questa è stata la prima scuola di aviazione civile italiana ed è stata fondata il 10 giugno 1910 dopo un iter di soli tre mesi.
Va detto che studiare in Comina non era proprio una spesa che chiunque si sarebbe potuto permettere e, per farvi capire meglio a quanto ammontava l’importo totale, dobbiamo dare qualche numero. Nel 1910 la retta, comprensiva di tassa di iscrizione e lezioni, era di circa 5mila lire, paragonabili a circa 20mila euro di oggi: si tratta di proprio di una bella cifra se consideriamo che mediamente un operaio specializzato prendeva uno stipendio di circa 160 lire (quasi 700 euro); un impiegato, invece, se la cavava meglio: 250 lire, circa 1000 euro. In questa scuola vigeva la regola del chi rompe paga perciò gli studenti erano tenuti a risarcire gli eventuali danni causati dalla loro inesperienza: ovviamente questo rendeva il costo ancora più esoso.
L’organizzazione dei corsi prevedeva 30 lezioni aviazione teorica, di aerodinamica, di criteri di fabbricazione degli apparecchi. Alla teoria, naturalmente, seguivano le lezioni pratiche, generalmente previste nel pomeriggio. In volo non esisteva il doppio comando (per intenderci, come le auto della scuola guida che sono dotate di pedali anche nel lato del passeggero), ma si imparava letteralmente rimanendo appollaiati alle spalle degli istruttori e osservando i loro movimenti. I velivoli utilizzati erano biplani e monoplani e solitamente gli allievi sceglievano questi ultimi, nonostante l’apprendimento potesse risultare più lungo e faticoso. Per conseguire il brevetto, insomma, erano necessari diversi mesi di duro lavoro e grande impegno.
Tra i maestri della scuola ricordiamo il francese Leòn Churet e Alessandro Cagno, uno dei più famosi piloti automobilistici che, dopo aver contribuito alla fondazione della scuola di aviazione in Comina, si è arruolato come volontario nella guerra di Libia e ha progettato e costruito uno dei primi bombardieri.
Dal momento che la scuola ha ottenuto il riconoscimento ufficiale dalla Società Italiana di Aviazione rappresentativa dell’Italia nella Federazione Aeronautica Internazionale, poteva rilasciare brevetti internazionale e il primo a conseguirlo è stato proprio il professor Cagno il 21 agosto 1910, alla presenza di una folla numerosa. Lo stesso Cagno, tra l’altro, contrariamente a quanto avveniva nelle scuola francesi, era solio concedere ai suoi allievi più lezioni pratiche al giorno.
Insomma, fin dalle sue prime battute la scuola si è distinta per essere un’istituzione estremamente seria e all’avanguardia.
Un’ultima curiosità: uno tra i primi studenti a conseguire il brevetto nell’autunno del 1910 è stato Mario Cobianchi, figlio del bolognese Stanislao, l’inventore del famosissimo amaro Montenegro. Lo stesso Stanislao, venuto a Pordenone in occasione dell’esame di Maio, ha effettuato un volo con lui, stabilendo così un record italiano: i due Cobianchi sono stati la prima coppia italiana formata da padre e figlio a volare insieme.
Fonte: Relazione sui primi mesi della Scuola d’Aviazione della Comina, Pordenone (maggio- novembre 1910)/ Mario Cobianchi/ Alessandro Cagno
Nata a Pordenone nel 1993, mi sono laureata in Storia a Ca’ Foscari (Venezia), dove sto proseguendo gli studi in Storia Contemporanea. Tra i fasti della Serenissima ho scoperto la passione per le zone industriali e ora mi sto specializzando in storia del lavoro e dell’impresa. Guido cantando – solo quando sono sola, perché mi vergogno – e non esco mai senza un romanzo e un registratore con batterie di riserva: convinta che le storie si nascondano ovunque, non voglio essere impreparata quando ne scovo una.