Si estende per 30 ettari, conta 750 000 visitatori l’anno, ha bar, ristorante e decine di eventi serali in programma. Riuscite a indovinare di cosa stiamo parlando?

Se avete indovinato, o se semplicemente avete fatto caso al titolo dell’articolo, saprete che stiamo parlando del parco del Cormôr di Udine, polmone verde realizzato negli anni ’90 dall’architetto Roberto Pirzio Biroli.

Voli sul territorio ha deciso di far scoprire e ri-scoprire questa area, ottima per fare jogging, una semplice passeggiata e molto altro ancora.

Ma da dove deriva il suo nome?

Il parco prende il suo nome dal torrente Cormôr che nasce sul Monte di Buja. Snonandosi per 63 chilometri lungo le colline moreniche e la pianura friulana, sfocia infine nella laguna di Marano e Grado. L’origine del toponimo non è chiara: può derivare dal romano curminia, cioè impaludamento; dalla sua caratteristica di fiume impetuoso nella sua corsa (Cor), che poi tracima e invade le campagne di Mortegliano (Mor). Sembrerebbe valida la derivazione da curminia considerando il friulano cormanìe che significa appunto impaludamento. Questo torrente, che passa anche per Udine ricevendo le acque della roggia, abbraccia il parco per tutta la sua lunghezza sul lato est.

L’ambiente è caratterizzato da un grande spazio golenale e, sulla base del progetto iniziale, si è salvaguardata la vegetazione tipica del torrente Cormôr con pioppi, robinie, aceri e frassini, senza dimenticare boschi di carpini e querce. A questo proposito, l’Associazione Amici del Parco Botanico cura il percorso educativo e ricreativo Percorso botanico friulano Cormôr.

Assolutamente degno di nota è il Mercato dei Produttori a Km Zero, ogni sabato mattina, dove trovare prodotti di alta qualità venduti direttamente dai produttori: frutta, verdura, pesce, etc.

Aperto ogni giorno, dalle 8:00 alle 21:00, per maggiori informazioni sul parco cliccate qui.

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