Notizia bomba che, nel giro di pochi secondi dalla sua uscita, ha tempestato i social network e i siti internet dei quotidiani: nel 2016 David Lynch realizzerà 9 nuovi episodi di Twin Peaks, a 25 anni dal suo debutto.
Ogni tipo di fan aspettava questa news da tempo, e finalmente le speranze e le preghiere sono state esaudite. Twin Peaks è stata una delle serie tv più “epocali”, apripista per tutto ciò di cui godiamo oggi, un successo mondiale che diventò fenomeno di costume e fonte di dibattiti. In tanti temono che l’originale non potrà mai essere emulato o superato, ma l’attesa è tanta comunque. Ciò non può che far rispolverare una delle pellicole meno fortunate e meno amate dai fan del nostro Lynch, Fuoco cammina con me. Il film uscì come spiegazione, diramazione dei misteri della serie tv: racconta i fatti che portarono alla uccisione della povera Laura Palmer, ma sarebbe denigratorio relegarlo solo a questo. In Fuoco cammina con me c’è tutto l’universo lynchiano, fatto di incubi, subconscio, stanze segrete, terrori quotidiani camuffati con spiegazioni soprannaturali, il tutto condito con mano sapiente e uno sguardo sempre perturbante e originale. Lynch ha saputo rivoluzionare la Settima Arte senza effetti speciali o artifici tecnici particolari, ma ci ha condotto nella mente umana senza dimenticare la narrazione, certo a volte non lineare, esprimendo in pieno tutte le sue sfaccettature, a partire dalla vena surrealista del sogno.
Tutto cambia e nulla è deciso, tutto spiega e nulla è spiegato, la società è popolata da comparse di un mondo malato dedito alla perdizione e, alla fine, la lascivia e la colpa fa sì che la vittima si elevi al cielo come angelo. I protagonisti sono aiutati e allo stesso tempo ingannati dagli antagonisti, in un continuo alternarsi di realtà parallele che conducono alla profonda conoscenza di sé. Riguardarlo oggi mette ancora i brividi, sia per le atmosfere che per la perfezione della resa filmica, ma, soprattutto, perché forza lo spettatore ad arrivare ad una agghiacciante conclusione: chissà se ho visto la realtà dei fatti o è stato tutto un sogno insistente …
(foto: radioeco.it)
Andrea Moschioni nasce a Pordenone il 04 dicembre 1982. Malato di cinema fin da quando è in fasce, dopo aver conseguito la Laurea in DAMS e aver frequentato un Master allo Ied di Venezia, si diletta nella realizzazione di cortometraggi sia come attore che come autore. Attualmente lavora nel teatro ed è membro della Compagnia degli Imprevisti di Pordenone. Redattore della rivista Mediacritica.it, non riesce ancora a liberarsi dal morbo del Cinema.