Giovedì 13 novembre, alle ore 18, nella sala conferenze “Teresina Degan” presso la Biblioteca Civica di Pordenone, Rienzo Pellegrini, professore ordinario di Lingue e letteratura friulana e direttore del Dipartimento di Italianistica Linguistica dell’Università di Trieste, nonchè auotre di numerosi saggi in materia, presenterà l’ultimo libro del poeta friulano Francesco Indrigo, ” La bancia da li’ peraulis piardudis” ( “La panchina delle parole perdute”). La lettura delle poesie verrà inoltre accompagnata dalle note dell’artista Nuccio simonetti
Francesco Indrigo, come nelle sue precedenti opere, si è avvalso del linguaggio proprio della sua terra d’origine, il friulano di Cesarolo ( San Michele al Tagliamento) nel Friuli storico: questo diventa uno strumento indelebile, di un forza espressiva quasi dirompente, che stravolge tutte le regole, come afferma Rienzo Pellegrini. La “bancia”, la panchina, è testimone di tutti i versi, di tutte le parole dimenticate dal tempo e dalla storia. Essa è portavoce di tante vite, di tante presenze, che hanno depositato sulle sue assi di legno parte della loro esistenza.
Le parole si intersecano alle radici dello stesso autore, rievocando un immaginario perduto, vivo per se stesso, estraneo alla nuova società del consumo, ai nuovi schemi di civiltà. Il verso energico e suggestivo di Indrigo diviene dunque “una scelta di campo e una divisa etica“, come scrive Pellegrini. Esso sceglie di sostare su un oggetto statico, quale è la panchina, e di trarne la vita che, adagiandosi sopra di essa, ha trovato un momento di quiete, di riflessione e di solitudine.
Francesco Indrigo, vincitore di diversi premi di poesia, è coordinatore del gruppo laboratoriale “Mistral” ed è membro del gruppo “Majakovskij”; è autore della silloge “Metetas” ( Nuova dimensione) del 2001, di “Foraman”(Fuorimano) del 2005, di “Foucs” del 2008 e di “Revocs di tiara” del 2009. In un connubio di immagini, musica e parole, la lettura de “La panchina delle parole perdute” ci porterà in un tempo privo di dimensioni.
Marina Ornella nata a Pordenone il 12 dicembre del 1996. Frequenta l’ultimo anno di liceo classico. E’ appassionata di cinema e attualità, disegna e talvolta scrive. Costantemente distratta, inciampa spesso, perché catturata da qualche frammento di vita fuori posto, fuori dall’ordinario. Un giorno vorrebbe guardare il mondo attraverso la lente di una telecamera, ma per ora si accontenta di indagarlo e interpretarlo, non dimenticando mai di tuffarcisi dentro.
