Il Far East Film Festival di Udine quest’anno è giunto alla diciottesima edizione, e i numeri sono quelli di un grande festival: oltre settanta film, cinque anteprime mondiali, più di cento eventi in città e la presenza di molte guest star, come la leggenda vivente Sammo Hung.
Per festeggiare la sua maggiore età il festival propone al suo pubblico una retrospettiva dedicata alla science fiction giapponese dal titolo Beyond Godzilla (Oltre Godzilla) – Futuri alternativi e scenari fantastici del cinema giapponese.

L’obbiettivo della retrospettiva, che vanta ben dieci film, è quello, come recita il titolo, di andare oltre il nostro “occidentale” collegamento mentale tra il genere fantascientifico nipponico e Godzilla.
Mark Schilling, curatore della retrospettiva, infatti sottolinea come «Gli appassionati considerano da molto tempo il Giappone una superpotenza del cinema di fantascienza, soprattutto per un sottogenere, i film di mostri, e per un personaggio, Godzilla. In realtà, i film di fantascienza giapponesi degli anni Cinquanta e Sessanta, affollati di razzi spaziali, UFO e vari tipi di armi e gadget esotici, saranno pure stati ispirati ai film sulle invasioni aliene di Hollywood, ma il loro stile unico, la loro energia e la loro immaginazione hanno influenzato non solo registi e animatori giapponesi, ma anche le loro controparti in tutto l’Occidente».

Questo viaggio nello Sci-Fi del Sol Levante ha inoltre portato a Udine un grande ospite d’onore, il maestro della fantascienza Obayashi Nobuhiko.
Durante il Festival sono stati proiettati ben quattro suoi film. The Girl Who Leapt Through Time (1983), narra di una studentessa che durante un incidente nel laboratorio della scuola acquista la capacità di viaggiare nel tempo. School In The Crosshairs (1981) è invece un fantasy puro nel quale una liceale deve difendere la propria scuola da un attacco extraterrestre, ricco di effetti speciali analogici  – tipici di Obayashi – che ovviamente ritroviamo nel cult movie House (1977), psichedelico e visionario horror proiettato nello stesso giorno di Exchange Students (1982), gender comedy i cui protagonisti si ritrovano scambiati di corpo.
Nella medesima giornata della proiezione del cult movie House e di Exchange Students il festival ha celebrato il grande Obayashi conferendogli il Gelso D’oro alla carriera, un importante premio per onorare un regista che ha contribuito a caratterizzare il panorama del cinema indipendente e dello Sci-Fi nipponico in un modo originale e assolutamente fuori da ogni schema.

 

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