Ieri sera una delle perle più preziose e rare della storia del cinema ha chiuso la collana di grandi emozioni provate in queste Giornate. “City lights” ha fatto sognare l’intero teatro, traboccante di spettatori di ogni età, facendo emergere tutta la meraviglia e la passione di cui si riveste il cinema, che entrano in nostro possesso attraverso il magico rapporto con ciò che vediamo e con cui interagiamo non solo in veste di spettatori. L’Orchestra San Marco di Pordenone ha coniugato questa magia, eseguendo la partitura originale del film, composta dallo stesso Chaplin.

L’armonia e la bellezza di quest’opera uscita nel 1931 è totalmente realizzata, fotogramma per fotogramma, sequenza per sequenza, da Charlie Chaplin, l’autore che ricercò la perfezione instancabilmente, costruendo questa pellicola in 683 giorni, tra mille ripensamenti e imprevisti, incorniciati però da una creatività unica. Nonostante la progettazione e la produzione della pellicola siano stati molto articolati e complessi, la composizione dell’intreccio narrativo, così come le intricate imprese coreografiche non potrebbero essere sembrarci più spontanee e prive di artifici.

L’avvento del sonoro aveva ormai soppiantato il muto, tuttavia ciò non dissuase Chaplin a mantenere la pantomima come linguaggio cinematografico, ritenendolo universale e immediato. Il coinvolgimento che infatti riesce ancora a esercitare il personaggio di Charlot non sarebbe stato tale se non si fosse avvalso di una comunicazione espressiva e non verbale. Tuttavia questa espressività non si esaurisce nella situazione comica, essa assume uno spessore emotivo, che fa dell’inconfondibile “Little Tramp” non una maschera, bensì un personaggio a tutto tondo: infatti i ribaltamenti sistematici e le difficoltà che il mondo esterno gli riserva (nel film perfino un esilarante incontro di boxe!) non sono mai in grado di sottrargli la sua vivacità! Egli non si barcamena in un mondo ostile, ma ci passa distinto, a dispetto di tutto, non volendo occupare in esso un ruolo, ma trovandone un legame solamente con ciò che gli si presenti autentico e sincero.

In “City Lights” Una magnifica storia d’amore, ostacolata dalla cruda realtà, ci regala un’immagine di profonda umanità e bellezza dell’animo di Charlot: un piccolo vagabondo che scende al molo, quando le luci della città illuminano le strade consegnate alla notte, e che, dopo aver elegantemente spolverato una panchina, si mette a sognare, avvolto dal respiro lontano della fioraia cieca, poco prima incontrata.

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