Tra le numerose opere del regista Orson Welles, l’inventore del celebre Quarto Potere, vi sono alcune rivisitazioni dei drammi shakespeariani: si ricordino tra gli altri Macbeth o L’Otello. Una di queste, il Mercante di Venezia, da tempo veniva considerata perduta data la scarsità dei frammenti a disposizione.

Oggi però alcune parti inedite hanno visto la luce grazie al lavoro di Cinemazero e del Filmmuseum di Monaco di Baviera e il film ricostruito verrà proiettato per la prima volta alla Mostra del Cinema di Venezia il 1 settembre prossimo.
I due enti sono riusciti a ricostruire la trama dell’opera a partire dal ritrovamento di uno script originale dell’autore presso il fondo Welles nell’Università del Michigan. Di fondamentale importanza sono stati inoltre gli appunti di Angelo Francesco Lavagnino, il compositore della colonna sonora, che hanno guidato i “restauratori” attraverso tra gli spezzoni mancanti.
Si narra infatti che le varie parti siano state rubate in circostanze poco chiare o che qualcuno le perse dopo una proiezione privata. Ad oggi i frammenti superstiti sono conservati nella Cineteca del Friuli, nel Filmmuseum di Monaco, negli archivi della Cinématheèque Française e nella Cineteca di Bologna.
Il film rimane tuttavia privo di un finale, ormai andato perduto per sempre o forse mai girato. La ricostruzione compiuta negli ultimi mesi ci permette però di ammirare per la prima volta un capolavoro quasi del tutto inedito, a cent’anni esatti dalla nascita di Orson Welles.

Il Mercante di Venezia racconta di Shylock, un usuraio ebreo del XVI secolo e delle sue vicende con i veneziani Antonio, il mercante, e Bassanio, il gentiluomo. La trama è incentrata sullo stereotipo dell’ebreo avaro, che presta a fronte di un interesse, e sull’intreccio tra l’utile (i soldi) e il corteggiamento (Bassanio che vuole sposare la ricca fanciulla Porzia).
Shylock è impersonato dallo stesso Welles, il quale ha sempre provato “una certa affinità” con questo personaggio controverso; da qui la voglia di raccontarlo con il cinema.

(Foto: Cinemazero)

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