Gli “Scarpets” (o anche semplicemente “friulane”) sono delle tipiche calzature friulane, originarie della Carnia, che costituiscono una tradizione molto antica. Le prime documentazioni scritte risalgono infatti all’Ottocento ma si pensa che le loro origini si riferiscano a periodi ben precedenti.
Un tempo venivano costruite a mano dalle donne friulane, che confezionavano calzature per tutta la famiglia. Esse hanno sempre avuto una natura “ecologica”: venivano utilizzati infatti materiali di recupero (i cosiddetti blecs) come ritagli o avanzi di stoffa. In questo modo diventavano molto particolari e sempre “personalizzate”. Gli scarpets tradizionali rimangono comunque molto difficili da produrre, poiché richiedono un’elevata quantità di ore da dedicare soprattutto all’impuntura della suola, realizzata con la sovrapposizione di 22 strati di tela, e alla cucitura laterale, realizzata con punti molto fitti che uniscono il fondo alla tomaia. Il modello tradizionale è quello nero con suola bianca, spesso ravvivato da un motivo floreale decorato sulla punta rialzata.
Le “friulane” sono quindi un prodotto tipico della nostra regione, che va assolutamente valorizzato. Il progetto “CenCeTak” della marketing specialist Nicoletta Dileno e dello stilista Tiziano Picogna si occupa proprio di far conoscere questo prodotto riproponendolo in chiave moderna ed “ecologica”, recuperando infatti l’antica tradizione del riuso e del riciclo, al fine di proporre un prodotto in stretta connessione con la salvaguardia dell’ambiente.
Il progetto è sicuramente un’iniziativa originale, insolita, già a partire dal nome. Esso deriva infatti da cence tac (in friulano significa “senza tacco”) ed è volto a evocare il territorio d’origine delle scarpets, da molti erroneamente attribuite ai veneziani. Si tratta invece di un tipico prodotto friulano, precisamente proveniente dalla nostra Carnia. Si sono diffuse anche a Venezia solamente nel XVIII secolo, poiché utilizzate dai gondolieri, e oggi nella città d’acqua si possono trovare numerosi negozi che vendono queste particolari calzature.
Le CenCeTak vengono realizzate in diversi materiali, proposte in modello unisex o anche in modelli prettamente più maschili. Recuperando broccati colorati, sete, velluti e molti altri materiali “alternativi” questo prodotto da nuova vita a tessuti nati per altri utilizzi. La linea Upcycling, infatti, promuove delle rivisitazioni di scarpets molto originali, prodotte ad esempio con dei semplici jeans riciclati. Non è solo proposta, tuttavia, questa tipologia di prodotto; attraverso la linea Atelier, infatti, vengono prodotte calzature con tessuti più ricercati, impreziositi da cristalli ricamati a mano o particolari monili.
Gli ideatori di questo progetto hanno quindi voluto proporre, attraverso i loro prodotti, una filosofia particolare. La linea di produzione non è infatti orientata alla quantità, ma è strettamente connessa alla qualità e alla tradizione di queste rivisitazioni delle tipiche calzature friulane. Tradizione che viene valorizzata attraverso anche l’unicità e la diversità del territorio da dove provengono, contrapponendosi al fenomeno della globalizzazione e dei nuovi mercati, che possono influenzare iniziative di questo tipo.
Anche attraverso il coinvolgimento di alcuni artisti che collaborano nella creazione delle CenCeTak e la partecipazione di eventi anche a taratura internazionale il progetto sta crescendo, grazie soprattutto all’entusiasmo, alla passione e alla voglia di valorizzare le tradizioni dei due ideatori. Una delle idee per far crescere e conoscere l’iniziativa è la creazione di un e-commerce che possa coinvolgere una clientela sempre più ampia e variegata, con il fine di portare un prodotto tipico come quello degli scarpets fuori dai confini regionali e non solo.
CenCeTak valorizza il territorio attraverso la creazione di questo prodotto tipico delle nostre terre, delle nostre origini. Noi de L’oppure vi invitiamo a seguire l’iniziativa attraverso la sua pagina Facebook e a consultare la loro attività sul sito web dedicato.
Nato a San Daniele del Friuli il 25 ottobre 1993. Mi giudico determinato, testardo e preciso. Incuriosito e affascinato dal mondo del design, ho studiato comunicazione e UX e per lavoro mi occupo di marketing e content creation. Malato di pallacanestro, amante del buon cibo e del buon vino. L’oppure mi permette di valorizzare il territorio del mio Friuli, l’unico posto che rimarrà sempre casa mia, riscoprendone le tradizioni con un occhio proiettato al futuro.