La Polish Baltic Philharmonic “F. Chopin” nasce nel 1945. Caratterizzata da un ottimo stile direttoriale e ricca di giovani talenti, è ancora oggi considerata una delle maggiori orchestre del paese baltico, tanto più che ha ricevuto parecchi premi dall’anno della sua fondazione. Porta tutt’oggi il nome del compositore di origini polacche Fryderyck Chopin, noto a livello mondiale come uno dei più influenti compositori della storia.
Diretta da Massimiliano Caldi, la Polish Baltic Philharmonic si esibirà il 5 maggio al Teatro Verdi, a quarant’anni di distanza dall’ultima volta in cui l’ensemble polacca ha fatto la sua ultima apparizione in Italia, e lo fa presentando una serie di brani che hanno raggiunto poche volte l’orecchio del grande pubblico, tra cui spicca la Ciaccona dal Requiem Polacco di Krzysztof Penderecki, brano solenne volto a glorificare i grandi nomi del paese polacco, da Lech Walesa a Padre Kolbe al mai dimenticato Karol Wojtyla.
Oltre al già citato Penderecki, saranno presenti brani dei maggiori compositori polacchi, del calibro di Lutosławski, considerato oggi come uno dei più influenti musicisti provenienti dalla Polonia degli ultimi decenni, di Henryk Górecki, e di Wojciech Kilar, compositore scomparso nel 2013 ed autore di molte colonne sonore, soprattutto di film del suo paese, tra le quali è ricordata maggiormente quella del pluripremiato film di Roman Polanski Il Pianista.
In conclusione, sarà un appuntamento in cui verrà passata al vaglio tramite la musica classica ogni generazione, ogni periodo, ogni tradizione passata sul suolo polacco dagli inizi del Novecento fino ad oggi.

Nasce il 21 marzo 1997, a Udine. Frequenta il quarto anno del, suo malgrado, liceo classico, e nutre una grande passione per la letteratura, frutto di un’infanzia passata affianco ai libri, per i motori, per la musica ma soprattutto per il cinema, arte a cui sogna di dedicarsi a tempo pieno in futuro, come regista e sceneggiatore. Disordinato e insicuro ai limiti dell’inaffidabilità, scrive perché è convinto che quest’attività lo aiuti a capire meglio sé stesso e tutto ciò che lo circonda. Non ha alcun motto o frase ricorrente, ma pensa solo a fare del suo meglio con quello che ha.”