Molte volte ci capita di partecipare ad una mostra di quadri e di osservare le opere in essa esposte: dispensiamo pareri circa la composizione, affermiamo i nostri gusti, mostriamo una speciale predilezione per certuni quadri piuttosto che per altri ma quante volte comprendiamo effettivamente il significato simbolico di una immagine? Quante volte cogliamo il messaggio che l’artista voleva trasmettere?
Per poter comprendere a 360° un’opera dobbiamo utilizzare quella che in arte viene chiamata analisi formale.
Per prima cosa si procede con una analisi dei materiali e della tecnica dell’artista: questi elementi già ci danno una indicazione di quale possa essere la corrente a cui appartengono.
Poi si procede con l’analisi della grammatica visiva: si prendono in considerazione elementi visivi come linee, luci, colori, ombre, spazi e volumi:
1) Linea: definisce i margini, i contorni delle figure, degli oggetti, i volumi. Ha un intrinseco valore espressivo: comunica cioè sensazioni a seconda della sua direzione (verticale, orizzontale, obliqua) e del suo andamento (retto, curvo, spezzato).
Una linea con andamento verticale, dal basso verso l’alto, indicherà elevazione; dall’alto verso il basso caduta. Una con andamento orizzontale indicherà invece moderazione e quiete totale; la linea obliqua indicherà poi un movimento accentuato sentito come progressivo allontanamento dall’osservatore. L’andamento curvo quindi indicherà un movimento sciolto e fluente, a scapito di un andamento spezzato che comunicherà tensione e repentinità.
2) Colore: esalta le forme, le separa ma le unisce anche. E’ un elemento dotato di grande valenza iconografica e simbolica:
– Rosso: simbolo del cuore, dell’amore, della passione e della sensualità (non a caso, nell’arte paleocristiana gli arcangeli e i serafini veniva rappresentati con il colore rosso)
– Blu: simbolo della calma, della tranquillità, della spiritualità
– Verde: rappresenta la natura, la perseveranza, la speranza ma anche l’invidia
– Giallo: simbolo di allegria, felicità, redenzione
3) Luci e ombre: evidenziano lo sviluppo tridimensionale degli oggetti, definiscono i volumi, suggerendo lo sviluppo dei diversi piani nello spazio (fondamentale il loro contributo in opere bidimensionali, ad esempio, come i bassorilievi)
4) Spazio: conferisce altezza, larghezza e profondità.
Si procede infine con una lettura iconografico-iconologica, ovvero con l’identificazione dei diversi soggetti presenti nella scena e si cerca di dare una interpretazione ai significati delle figure rappresentate.
Non bisogna dimenticarsi però di indagare anche il contesto sociale e storico in cui si colloca l’opera: possono infatti darci indicazioni delle condizioni dell’epoca, delle caratteristiche dell’artista oltre che rappresentare un notevole contributo all’interpretazione di una data scena.
Nasce a Pordenone il 28.03.1996. Frequenta l’ultimo anno di Liceo Classico e una accademia di musica a Castelfranco Veneto. La sua passione per il canto e il suo talento lo hanno portato ad esibirsi sul palco dell’Arena di Verona e a collaborare su Rai 2, Canale 5 e Italia 1 con artisti come Mario Biondi, Patti Smith, Alessandra Amoroso, Elisa, Celentano, Morandi, Bob Sinclar e tanti altri. Vuole inoltre diventare neurochirurgo.