Maser è un comune ai piedi dei colli asolani, famoso per essere il luogo che ospita Villa Barbaro, raffinata dimora palladiana cinquecentesca. Ma se la villa domina la strada e il territorio di Maser, c’è un piccolo edificio che domina dall’alto la pianura: si tratta della Chiesetta di San Giorgio, un minuto tempietto arroccato sul cucuzzolo di un belvedere. Si trova quasi a metà strada di quella che è la passeggiata denominata “delle Due Rocche”, un sentiero panoramico che percorre trasversalmente i colli asolani dalla Rocca di Asolo alla collega di Cornuda. Nel mezzo di questo incantevole saliscendi tra i magnifici colli asolani, si trova una chiesetta bianca di piccole dimensioni, ma non è lei ad essere protagonista della scena: la spettacolare vista che si apre e che domina la vallata cattura tutta l’attenzione di chi arriva quassù.

Per arrivare alla Chiesetta si possono percorrere due diverse strade, oltre alla passeggiata delle due rocche, entrambe asfaltate e terminanti con degli spiazzi adatti a parcheggiare: la prima via parte a lato della chiesa di Coste (via San Vettore), poco prima di Villa Barbaro, mentre la seconda (via Vittorio Emanuele) arriva alla Forcella Mostaccin. Una volta parcheggiata la macchina, si prosegue su sentieri strerrati ben segnalati.
Non é necessario essere escursionisti esperti o allenati poiché il sentiero è ben battuto e il percorso non è eccessivamente faticoso o difficile. Quel poco sforzo fisico richiesto dalla salita e dal sentiero di ciottoli verrà ripagato, una volta giunti in cima, con una vista mozzafiato. La pianura si apre sconfinata a chi la osserva dall’alto e, in primavera e in autunno, si aggiunge a tale spettacolo anche lo sconvolgente gioco dei colori.

Ma se l’uomo può arrivare quasi fino a sfiorare il cielo, c’è qualcuno che può solcare la sfera celeste. Il colle si trova infatti in un canalone d’aria, in un imbuto per i venti, il quale crea un’ampissima “autostrada” per gli uccelli migratori diretti dalle montagne verso la pianura. San Giorgio si è fatto un nome come osservatorio sia per gli ornitologi professionisti sia per gli appassionati di birdwatching che si radunano alla chiesetta, binocoli alla mano e mento in su, aspettando pazienti di avvistare esemplari o stormi interi di uccelli migratori…e i loro predatori.

E’ curioso come qualche centinaia di metri possano frapporre un’ideale barriera tra l’operosità del trevigiano e la tranquillità del bosco collinare che, nelle stagioni più calde risuona dei versi e dei richiami dei piccoli animali che lo abitano e lo sorvolano. San Giorgio rappresenta sia per i turisti sia per i locali un luogo dove mettere in pausa la frenesia quotidiana e soffermarsi a guardare il paesaggio e il proprio territorio, le bellezze che ci circondano, silenziose presenze che non chiedono altro che cura e rispetto.
E’ abitudine, per chi arriva alla chiesetta, suonare le campane che si trovano nell’angolo di destra del belvedere. Oltre al panorama quasi sconfinato, San Giorgio offre i piccoli piaceri di una breve scampagnata: una panchina all’ombra di una maestosa quercia, posti in prima fila proprio sul bordo della collina, una piccola platea sui gradini della chiesetta stessa dove lasciarsi scaldare dal sole…
Una volta ridiscesi dal colle, quella piccola chiesetta dipinta di un bianco quasi accecante rimane visibile dalla strada, quasi a perenne richiamo a concedersi una rilassante passaggiata nel lussureggiante verde per arrivare a guardare le cose con un’altra prospettiva.

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