Parlando di Trieste non si può non parlare del colle di San Giusto, primo insediamento sin dalle epoche più lontane. In particolare il castello di San Giusto è sempre stato presente sotto diverse forme nella città giuliana. Già nella preistoria (circa 1000 a.C) era stato costruito il primo castelliere su questo colle d’evidente importanza strategica. Fu poi la volta dei Romani che su questo colle tra il II e il I sec. a.C. edificarono il foro, la basilica forense e il tempio con annesso propileo (arcata monumentale antistante all’ingresso di quest’ultimo). Durante l’epoca romana il colle di San Giusto era dunque il fulcro della vita tergestea.
Il castello che vediamo oggi fu costruito a più riprese tra il 1468 e il 1636. Esso tuttavia non fu mai al centro di eventi bellici particolari, così ha potuto conservarsi in ottime condizioni sino ai nostri giorni. Peraltro, essendo per sua costituzione inadatto a sopportare ogni tipo di assedio o attacco, fu sempre utilizzato come caserma o prigione (quest’ultima soprattutto nel Risorgimento).
Quello odierno è un magnifico castello a pianta triangolare, visitabile quasi per intero. I punti salienti sono senz’altro i panorami magnifici che si possono scorgere dai torrioni, la cappella di San Giorgio e l’orto lapidario (esterno al castello). Inoltre all’interno dell’edificio sono presenti bassorilievi e sculture di epoca romana degni di nota, affreschi e dipinti vari che meritano senz’altro l’ingresso.
La cappella di San Giorgio è forse l’ambiente più intrigante. Infatti al centro della volta, sullo stemma di Federico III sono incise le cinque vocali AEIOU. Queste sono interpretabili sia in tedesco che in latino in due modi ben diversi: uno infatti dice che l’Austria sarà prima al mondo, mentre l’altro dice che essa sarà l’ultima. Una rapida sintesi dell’ascesa e declino dell’Impero Austro-Ungarico.
Due sculture lignee contribuiscono ulteriormente a delineare un ambiente austero, ma incantevole.
Poco distante dal castello è l’orto lapidario, un’iniziativa ottocentesca di raccogliere testimonianze romane come epigrafi, monumenti e sculture. Molte di esse oggi sono all’interno del museo del castello per sfuggire alle intemperie. Tuttavia l’orto si è arricchito con gli anni di reperti tramite donazioni private anche di oggetti di altre civiltà. Un posto quasi magico in cui si può passare da un secolo all’altro con uno sguardo.
Qui si conclude il nostro volo su questa meraviglia friulana. Impossibile raccontare tutto il castello di San Giusto in poche righe, tanta è la mole di cose interessanti da vedere. C’è solo un modo per saperne di più. Buona visita!

Per ulteriori informazioni: www.castellodisangiustotrieste.it/

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