Esistono due tipi di amnesia: retrograda e anterograda. Nel caso dell’amnesia retrograda, si perdono i ricordi formatisi prima della causa e si mantiene lucidità nel presente; nel caso di quella anterograda si mantengono vive le memorie del passato e si scordano gli episodi del presente.

Christine soffre di entrambe le forme di amnesia. La sua mente ricorda poco della vita da adulta che precede l’incidente dopo il quale perse la memoria. Si ferma ai ricordi di gioventù, del periodo in cui viveva a casa dei suoi genitori. Non sa di essersi laureata e né in quale disciplina, di essersi sposata, di avere un marito e un figlio. Al mattino, appena sveglia, inizia ad accumulare memorie del presente, fino a sera trattiene nella mente tutti gli episodi di un’intera giornata. Dopo una notte di sonnosi “resetta”.

La causa, le racconta quotidianamente “il marito” Ben, è stato “un incidente”: camminava per strada tornando dal suo lavoro di segretaria e fu investita da un’auto.

Lui stesso le racconta che dopo qualche anno il figlio, Adam, morì in Afghanistan come soldato, mentre la sua migliore amica, Claire, l’ha abbandonata da diversi anni per andare a lavorare in Nuova Zelanda.

Christine inizia però a frequentare il dottor Nash, neuroscienziato affascinato da questa forma particolare di doppia amnesia, proponendole una nuova terapia: tenere un diario quotidiano segreto di tutto ciò che fa, che ricorda. Ogni mattina sarà sua premura telefonarle ed avvisare dove è sito il diario e perché lo deve leggere. In un secondo momento, la sottoporrà ad una risonanza magnetica funzionale. Si scoprirà che i ricordi ci sono, sebbene “non accessibili”. 

Christine scrive, annota tutto con un impegno febbrile giorno dopo giorno. Cerca di mettere assieme i pezzi del puzzle della sua vita, con fatica e costanza. Il dottor Nash è contento dei progressi, la donna comincia a riprendersi.

Qui l’autore stupisce, sorprende il lettore, fino a che non lo costringe a dover leggere quasi frettolosamente le pagine che seguono. I colpi di scena sono tanti, tutti nascosti nel diario di Christine.

Lei stessa però commette un passo falso quando confessa al marito che tiene un diario e frequenta un nuovo dottore, con il quale ha visto notevoli progressi. Nel quaderno appunta che non si fida di Ben, non si ricorda mai di lui, ha ricordi più confusi, tra i quali il viso di un uomo con una cicatrice, di essere stata vittima di una violenza ma mai di un incidente.

Però…

Il marito non si chiama Ben, ma Mike. Era l’amante di Christine anni prima, quando lei, presa da un esaurimento nervoso post partum, inizia a frequentare un caffè in cui lo incontra. Glielo racconta Claire, l’amica che ritrova grazie alla sua stessa memoria che si ricompone e al dottor Nash. Quest’ultima le è sempre stata accanto, prima in ospedale e poi in clinica e non capisce come mai sia con Ben. Lui infatti ha tradito Christine durante la malattia e ha divorziato da lei anni prima. Adam non è morto: è vivo e sposato. Christine stessa non era una segretaria, bensì una scrittrice di modesto successo, laureata in lettere. Ma non sapeva più niente nel presente che viveva, per la condizione di cancellazione mnemonica in cui si trovava.

 Ma Mike ha letto. Fingendosi ancora e sempre Ben, la porta a fare una vacanza nella medesima località e medesima camera di albergo in cui anni prima lei era stata violentata. Cerca di spiegare il proprio punto di vista: la amava, la ama. la vuole con sé e per questo aveva mentito in merito alla sua stessa vita. Lei reagisce e dopo una lotta furibonda si divincola dal vero malato: l’amante che era stato rifiutato esattamente nella stessa stanza anni prima, fautore della sua amnesia. Lui muore, lei viene assistita dai paramedici e ritrova Claire, il vero Ben, il figlio che corre a trovare sua madre.

 Menzogne, finzioni, memoria resettata, amori illeciti, passioni distruttive. Ecco di che cosa parla il libro, che si svela nel momento in cui i segreti della protagonista vengono estrapolati dagli indizi tenuti celati.

Christine era stata vittima di una folle violenza carnale che le aveva causato un’emorragia interna per la quale finì in coma e poi amnesica. Senza memorie del passato, priva della capacità di formarne di nuove. 

Il romanzo non è che il resoconto di una relazione illecita finita nel peggiore dei modi, poiché perpetrata per anni nell’inconsapevolezza del presente vissuto. La donna, deprivata della sua vita, era come un automa prima di incontrare il dottor Nash. Viveva alla giornata, cosicché Mike ne approfittasse alla giornata.

Ecco come un amante può diventare davvero un pericolo per la propria vita, come l’egoismo incontra destini surreali: l’amnesia della donna e la morte dell’uomo.

 Nascondere una relazione per poi occultare, seppellire interi anni di un’intera vita. Ne è valsa la pena tradire o pronunciare tante menzogne per nascondere l’inevitabile? A considerare il prezzo salato che ci propone S.J. Watson la risposta è sicuramente “No”.