Il regista brasiliano Vincente Ferrez, autore di Gente luminosa e Soy Cuba-il mammuth siberiano, riesuma nel suo ultimo film, Road 47, un episodio storico passato in sordina durante la Seconda Guerra Mondiale e dimenticato negli anni seguenti  : Road 47, uscito nelle sale questo aprile e proiettato in anteprima regionale a Cinemazero, porta sullo schermo l’arrivo dei militari brasiliani sugli Appennino tosco-emiliano-, inviati dal dittatore Getulio Vargas, sotto la pressione USA, per supportare il fronte italiano nella Liberazione.

Questo lontano frammento di storia riprende vita nel nostro territorio, tra la Carnia e la Pedemontana, dove il regista, in collaborazione con il Portogallo e  la FVG Film Commission con ha scelto di girare l’intera pellicola: la marcia di 25 mila giovani soldati, impreparati militarmente e totalmente ignari delle dinamiche e delle cause di una guerra da cui fino da allora erano rimasti esclusi, si sposta dalla provincia di Udine a quella di Pordenone, dove i borghi di Andreis sono stati trasformati in un villaggio bombardato e Piancavallo in un valico di carriarmati. Polcenigo costituisce infine la location del finale, nel quale sono state girate le scene più complesse dal punto di vista tecnico.

il film brasiliano si sveste di ogni orpello epico e retorico sotto il profilo narrativo, facendo infatti emergere non l’eroismo militare, bensì il profondo smarrimento che percorre l’esercito straniero, catapultato in un contesto culturale e climatico totalmente sconosciuto, costretto ad abbandonare il paese d’origine, completamente isolato, ed affrontare la rigidezza del freddo e della spietatezza della guerra.

Vediamo l’incredulità dei soldati nell’ affondare per la prima volta gli scarponi nella neve, nel conoscere le così diverse e piccole realtà dei paesi e nel vedere la devastazione incomprensibile provocata dalle bombe. Il loro cammino incrocerà quello di un disertore repubblichino, interpretato da Sergio Rubini (unico attore italiano del cast) dal quale nascerà un nuovo tipo di  solidarietà.

Dall’incontro infatti si approfondiranno le contraddizioni insite di ogni conflitto, lasciando tuttavia posto a una svolta narrativa, nonchè storica, che si concluderà sotto la pioggia battente dell’ultima scena, ambientata a Polcenigo.