Il soldato era stanco, ed in qualche settore si era commesso l’errore di farlo patire la fame, con i monti di roba che si trovava al fronte! È notorio che il generale Cappello, comandante la II Armata, odiava a morte Cadorna per gelosia del potere; come è noto a tutti che egli occupava alti posti in massoneria. Fin dal principio egli aveva lasciato libera propaganda alla setta e libertà completa di disfattismo ai socialisti, che ne usarono contro la guerra. Era pure notizia di tutti, fino alla primavera, perché lo si scriveva e si diceva apertamente, che il soldato avrebbe combattuto per tutto l’Ottobre, e che col primo giorno di Novembre avrebbe gettato le armi. Fino alla sera del 22 agosto 1915, al Comando Supremo, ricordo di aver richiamato l’attenzione del generale Porro, Sotto Capo di Stato Maggiore, sulla massoneria nella II Armata, a proposito di una persecuzione che si faceva ad un onorevole amico. Sua Eccellenza Porro riconobbe la verità della mia asserzione e disse che ne avrebbe tenuto conto. Questa propaganda massonico-socialista ha rovinato la II Armata ed ha preparato Caporetto; come il duca d’Aosta, che seppe preservare la III da ogni infiltrazione settaria, la mantenne sana, unita e forte e resto invincibile, ed egli divenne il Salvatore della Patria!
Si sapeva che 15 giorni prima Cadorna, visitando il fronte, aveva trovato Caporetto come punto più debole ed aveva invitato Cappello a provvedervi! Cadorna è stato obbedito? Oppure avvenne il contrario? È vero che Cappello, 8 giorni prima, pur sapendo dell’offensiva nemica che si preparava, ottenne, per motivi di salute, una licenza? …Qui è bene ricordare che la massoneria anticattolica ed antinazionale, è quella fiera con la coda aguzza, che passa i monti e rompe i muri e l’armi! …Fra gli ufficiali corrono voci molto grosse, ed è da augurarsi che la storia faccia luce completa su questo triste episodio!
È certo che quello che precedette Caporetto fu un periodo di confusione, derivato dalla discrepanza delle idee di Cadorna e Cappello e da reticenze che questi due personaggi mantennero l’uno verso l’altro nei giorni in cui avrebbero dovuto parlarsi col cuore in mano!
È vero che nel fatale giorno 24 Ottobre nessuno faceva fuoco? È vero che le batterie di Badoglio non funzionavano quel fatale mattino? – “Una forza misteriosa – dice lo storico militare Aldo Valori -, un ordine proveniente da fonti imprecisabili fermava tutte le mani sugli ordigni di scatto, paralizzava l’istinto di uomini che porta sempre a reagire al tiro col tiro! …”.
Tutti ricordano che il 24 Ottobre Sonnino ebbe alla Camera il pessimo gusto di dire che all’enciclica del Papa, alle sue proposte di pace avrebbe risposto il cannone! …
“Ora è storicamente accertato che a Caporetto l’artiglieria non ha sparato”, così Aldo Valori! …Che sia dunque questa la risposta del Cielo alle bravate sonniniane? …Così mi diceva il 28 Ottobre un ufficiale superiore!
Il disastro di Caporetto fu un fatto dolorosissimo, ma forse necessario per creare una più esatta concezione della guerra, una nuova mentalità, e quella unità era necessaria per raggiungere la vittoria! Ed appena si seppe che l’invasore era stato arrestato sul Piave, pensai subito che non sarebbe passato più e che la vittoria sarebbe stata nostra!

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