Dietro qualsiasi bottone che premiamo di qualsiasi dispositivo che usiamo c’è una matematica complessissima, fatta di matrici e calcoli che non siamo in grado di comprendere; noi ignoriamo perfettamente tutto ciò, ma esiste. Ed è proprio questa disciplina al centro del dialogo fra Paolo Zellini e Chiara Valerio, rispettivamente matematico di professione e matematica/scrittrice.

Nel suo ultimo libro, Storia umana della matematica, Chiara Valerio sostiene che la matematica sia nata in seguito alla necessità degli esseri umani di misurare il tempo. Ma qual è davvero il rapporto fra questa difficile materia e la vita dell’uomo? Di solito – comincia il professor Zellini, autore di Breve storia dell’infinitotendiamo a separare i due concetti, a dividere l’idea fredda che abbiamo dei numeri, dalle sensazioni e le situazioni effimere che caratterizzano la vita; eppure, il libro di Chiara riesce a fare proprio questo: attraverso le storie delle vite di studiosi e ricercatori, lega perfettamente i due elementi.

La matematica/scrittrice, dal canto suo, vede Paolo Zellini come un “Virgilio” che conduce le persone reali attraverso l’apprendimento di qualcosa di astratto come l’infinito; definisce il collega «ossessionato» dalla matematica e dalle sue sfide. E in effetti – replica il professore – per occuparsi di questa disciplina bisogna essere animati da sentimenti forti, perché «la matematica è un mestiere pericoloso, un confronto intimo e continuo con il fallimento, è un esercizio (anche fisico) molto violento». Anche Chiara Valerio concorda con questa descrizione: «La matematica è una scelta difficile, è repentina e ti entra dentro. Ho smesso di insegnare e studiare matematica non perché sia stata io a lasciarla, ma perché lo ha fatto lei ad un certo punto».

Ma la matematica è, prima di tutto, «grammatica della vita» che ci ha permesso di sviluppare tecnologie incredibili e di osservare l’intera realtà attraverso il suo linguaggio unico. E allora Chiara Valerio non ci intimorisce affatto affermando scherzosamente «Quando sarò Ministro dell’istruzione, tutti faranno un esame di analisi!».