Anche la città di Udine può vantare un patrimonio architettonico di riguardo, che a suo modo attira visitatori da fuori regione e dalle vicine nazioni di Austria e Slovenia.
Il monumento più famoso della città è forse la Loggia del Lionello.

L’edificio che rientra nella categoria dei palazzi loggiati divenuti famosi grazie alla città di Venezia domina Piazza Libertà, e oggi è considerato come Palazzo Comunale.

La sua origine è merito dell’ormai noto Nicolò Savorgnan, che nel 1441 propose la costruzione di un Palazzo in cui si potesse svolgere il tradizionale consiglio della città. La proposta fu approvata da tutti i cittadini, e proprio in quell’anno si scelse il progetto proposto da Bartolomeo Costa Sbardilini, noto come Bartolomeo dalle Cisterne, che, fra le altre cose, era il genero del famoso Giovanni da Udine. Bartolomeo iniziò a dirigere i lavori per questo monumento dopo aver già costruito il Battistero del Duomo di Udine nello stesso tempo e collaborato alla realizzazione del Duomo di Cividale del Friuli. Nella famosa città friulana, inoltre, egli aveva anche costruito il celebre Ponte del Diavolo, uno dei ponti considerati fra i più belli d’Italia, che domina il Natisone nella città dei Longobardi.

Dopo aver ufficializzato il tutto, tuttavia, i lavori per la costruzione della Loggia non procedevano, per questioni burocratiche aventi come protagonista il Comune della città di Udine.

Ma se l’idea fu di Savorgnan e il “direttore dei lavori” fu Bartolomeo delle Cisterne, come mai il tanto celebre monumento udinese si chiama “Loggia del Lionello”?
La risposta sta nella svolta del 20 maggio 1448, giorno in cui si stabilì ufficialmente di accelerare i lavori e dare inizio alla costruzione della loggia. In quella riunione pubblica del Consiglio Comunale, infatti, era presente un certo Nicolò Lionello, architetto e orafo che volle presentare un proprio progetto in quell’occasione. Egli quindi collaborò fin da subito con i lavori, che iniziarono con la costruzione dell’atrio.
Alla loggia, inoltre, lavorarono parecchi scalpellini e lapicidi lombardi, che diedero un grosso contributo ai lavori.
Il team che diede vita alla Loggia del Lionello, quindi, parteciparono alcuni fra i più importanti artisti dell’epoca.

Il risultato fu un edificio che dominava la piazza sottostante con le sue facciate in pietra bianca e rosa a fasce alternate (realizzate tuttavia solamente nel 1548), donando fascino ed eleganza alla cinquecentesca città di Udine.

Il 19 febbraio 1876, tuttavia, la tragedia che distrusse l’edificio: un malaugurato incendio scoppiò per una fuga di gas alle sei di pomeriggio. La popolazione tentò di salvare il possibile, ma non ci fu niente da fare. Le uniche cose che rimasero più o meno intatte, furono le mura.

Le opere di restaurazione e ricostruzione vennero affidate all’architetto Andrea Scala circa un mese dopo. La maggior parte delle decorazioni furono rifatte sul disegno originali, mentre l’unico elemento che venne integralmente sostituito fu il tetto a spioventi, che diventò uno di carattere neopalladiano. Ciò non venne ben visto dai cittadini, che preferivano fortemente la costruzione precedente.

All’interno della Loggia si possono trovare molte statue diverse, fra cui ad esempio anche quella della “Patria del Friuli di Andrea Flaibani (lato sinistro), vari busti, stemmi, dipinti ed elementi più singolari e caratteristici, come il termometro a spire bimetalliche di Arturo Malignani sul soffitto o il contenitore degli strumenti meteorologici in ferro battuto di Alberto Calligaris, posto in basso sulla destra.

Attraverso un portale palladiano si accede al piano superiore della Loggia. Dopo alcuni scalini si trova una porta e una scala che conduce al piano superiore. La porta consente l’accesso alla famosa “Sala Aiace” del Municipio adiacente. Nel piano superiore si trova la rifatta sala del Consiglio Comunale.

La Loggia del Lionello è sicuramente un importantissima attrattiva per la città di Udine, maestosa, affascinante e anch’essa piena di storia.

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