Mancando davvero poco alla stagione balneare, il nostro “voli” lo buttiamo alla nostra arcinota Lignano Sabbiadoro.

Come non possiamo pensarci? Data la sua posizione – equidistante da Venezia e Trieste – accoglie l’esodo di migliaia di turisti, non solo Udinesi, cotti dalla calura estiva.

Lignano non è solo mare, chiaro, ma è sicuramente ciò che più gli dà visibilità. Ricordiamoci prima di tutto della cosiddetta Bandiera Bluriconoscimento che viene conferito ogni anno alle migliori spiagge del mondo in 48 paesi diversi. Tra i criteri v’è la qualità delle acque, i servizi, ma anche l’educazione e la gestione dell’ambiente. E per Lignano questo è un orgoglio non da poco. Infatti, insieme a Moneglia e alla nostra Grado, è la località che ha ricevuto il più alto numero di Bandiere Blu: 26 in 29 edizioni.

Non è cosa di poco conto, specie considerando la giovane età di Lignano. Sì, perché è comune autonomo solamente dal 1959, anno in cui smise d’essere semplice frazione di Latisana. La sua vocazione turistica iniziò ai primi del ‘900, quando, interamente ricoperta da foreste di pini, era solamente raggiungibile in barca tramite la Laguna di Marano.  Tuttavia la presenza di malaria – c’erano molte paludi adiacenti – rallentò enormemente lo sviluppo della città, sviluppo che riprese negli anni ’20 a seguito delle opere di bonifica. Questi interventi – la bonifica e l’urbanizzazione – nati dalla matita dell’architetto Marcello D’Olivo, hanno conferito a Lignano la forma di una spirale, oggi riprodotta sul gonfalone cittadino. Da allora, Lignano non ha smesso di crescere.

Tra i luoghi d’interesse non dimentichiamo:la Lungolaguna Trento– ciclabile e pedonale – che costeggia la Laguna di Marano; il Parco Zoo Punta Verde; la Terrazza a mare, comprensiva di bar e negozi.

Diamo qualche numero: 4 milioni di turisti l’anno, 8 km di spiagge, 5000 posti barca e 5 darsene.

Nel 1954, Hemingway c’aveva visto giusto: quella piccola cittadina del Friuli era destinata a tanto. Così tanto da essere definita dallo scrittore la Florida d’Italia.

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