«Un libro dalla genesi complicata, ma dalla scrittura felice.»

È così che Susanna Tamaro definisce il suo nuovo libro, La Tigre e l’Acrobata edito da La nave di Teseo. Un libro che ha come protagonista Piccola Tigre, un cucciolo di Tigre siberiana che scopre il mondo, alter ego della scrittrice triestina. «Mi sono sempre sentita una tigre, ho sempre sentito un ruggito dentro di me.»

L’incontro è un permeante dialogo tra l’autrice e il mediatore Alessandro Mezzena Lona, amici fin dall’infanzia. La piacevole semplicità dello scambio di battute ha avuto come tema centrale la libertà nel processo di crescita e scoperta di se stessi, della Tigre che c’è in ognuno di noi.

Questo romanzo può infatti essere definito educativo, in quanto innesca alcuni processi di riflessione nel lettore. Piccola Tigre si affaccia al mondo con l’ingenuità che solo un cucciolo può avere e scopre sul suo cammino differenti personaggi, varie emozioni e sensazioni. Ognuno di noi, come Piccola Tigre, sperimenta la paura, affronta il pericolo, cerca il suo percorso. Trovare noi stessi è fondamentale per vivere. E non c’è elevazione senza caduta.

La vita è fatta per crescere, per imparare sempre cose nuove, e Susanna Tamaro è un chiaro esempio di questa filosofia guidata dalla libertà. Imparare aiuta nella crescita spirituale, nel conoscere ed educare se stessi. «Il tempo ci divora e mai come ora abbiamo bisogno di trovare dei momenti in cui fermarci» e ancora «il segreto dell’educazione sta nel realizzare che abbiamo la grande possibilità di essere liberi, liberi dai tormenti interiori; dobbiamo crescere e crescendo cambiamo il mondo.»

La natura può aiutarci a meditare e la chiave per questo si trova ovunque, anche nel ronzio delle api che riproducono il suono dell’om cosmico, sottolinea. «Se non ci connettiamo al respiro dell’universo, perdiamo il senso della vita.»

Il messaggio dell’autrice è chiaro: innamoratevi della vita, amatela sotto ogni suo aspetto e prendetevi del tempo per curare le vostre passioni, i vostri desideri.

«La scrittura si alimenta con la vita.»