Eugenia è una ragazza con la passione per la scrittura che instaura una conversazione con «il più grande pittore italiano del Rinascimento e il più grande affreschista mai conosciuto nella prima metà del XVI secolo». Questa mattina a Palazzo Gregoris protagonista è stato il Pordenone.

In un rapido dialogo di botta e risposta tra la professoressa Caterina Furlan, profonda conoscitrice del pittore pordenonese, e la scrittrice Raffaella Cargnelutti, è stato presentato il suo ultimo lavoro dal titolo La lunga notte. Vita e opere di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto Pordenone.

Il Pordenone appare a Eugenia in un momento di dormiveglia quando la ragazza coglie l’occasione per intrattenere con lui un dialogo «che si compone di serietà mista a spiritosaggine». Come afferma l’autrice, questa è stata una scelta voluta, una scelta incentrata sull’immaginazione di un discorso cordiale, per dar voce a un Pordenone come lei stessa «l’ha sentito» in un continuo via vai tra presente e passato.

Assieme al racconto dei suoi viaggi e delle sue opere, sia in terra natia che in area lombarda, l’autrice ha scelto come sfondo il contesto storico e religioso dell’epoca. Dalla scoperta dell’America alla guerra di Cambrai, dalla riforma luterana alla controriforma del Concilio di Trento, quelli sono stati momenti di profonda trasformazione per il vecchio continente. L’autrice ha inoltre voluto dar mostra del carattere di questo pittore. Come raccontano il Vasari e il Sansovino, così come puntualizza la professoressa Furlan, traspare un artista irrequieto e irruento ma apprezzato e valorizzato anche dai suoi coetanei.

Insomma, è il racconto di un’“intervista impossibile” che ci dà l’occasione di toccare con mano una storia dell’arte diversa,  una storia dell’arte fluidamente dialogata.