Sul fianco destro di Piazza dei Signori, all’incrocio tra Via Martiri della Libertà e Via dell’Indipendenza, rispettivamente il decumano e il cardo all’epoca della Treviso Romana, sorge uno dei monumenti più caratteristici del centro storico della città: La loggia dei cavalieri.

Ancora molto dibattuta la questione su quando l’edificio sia stato realizzato. Il cronista Bartolomeo Zuccato sostiene che la loggia sia stata eretta nel 1194, mentre un’iscrizione, situata nella parte sottostante il cornicione, ha sollevato il dubbio che la costruzione sia posteriore, risalente al periodo compreso tra il 1276 e il 1277, sotto la podesteria di Giacomo da Perugia. L’ipotesi più accreditata è che tale iscrizione si riferisca piuttosto agli elementi decorativi che percorrono tutto il perimetro.

L’edificio rappresentava l’emblema del potere assunto dai nobili trevigiani all’epoca del libero comune. Era luogo di frequentazioni elitarie e ospitava incontri, convegni, conversazioni e giochi dell’aristocrazia cittadina. Già alla fine del 1400, le arcate della loggia vennero ostruite e chiuse da imponenti portoni. Così, da punto di aggregazione, fu trasformata in magazzino e, ben presto, attorno ad essa sorsero nuovi stabili.

Ormai ridotta allo stato di abbandono, la loggia rischiò in due distinte occasioni di andare definitivamente perduta: prima, al termine del XIX, quando ne fu proposta la demolizione per lasciar posto ad una nuova piazza; poi, in occasione del bombardamento di Treviso nel 1944.

Agli inizi del ‘900 si procedette a un primo restauro. Gli edifici addossati alla struttura e le abitazioni attigue vennero demolite per fare spazio alle attuali Piazza Crispi e Piazza Carducci. Un intervento più radicale venne effettuato, in seguito al bombardamento, da Ferdinando Forlati, negli anni’80, fino ad arrivare al 2013 quando, in occasione di nuove attività di manutenzione, sono stati riportati alla luce nuove porzioni di affreschi, oggi ammirabili nei punti di giunzione delle volte.

Prima del restauro Forlati, la loggia, le cui arcate erano state nuovamente aperte, ospitava il banco di libri usati e antichi della famiglia Tarantola, librai ambulanti originari di Pontremoli, e quello di Tiziano Torzo, meglio conosciuto dai trevigiani come “il nano della loggia”, che vendeva fiori, giocattoli e antiquariato. Entrambe le attività vennero trasferite a motivo dei lavori che dovevano essere svolti. Oggi, la “Tarantola” è divenuta una libreria, mentre il banco de “il nano della loggia”, dapprima spostato in piazza Crispi, ha chiuso definitivamente nel 2005.

Per tutta la durata dell’anno, la loggia dei cavalieri viene utilizzata per ospitare mercatini di libri usati, convegni, mostre d’arte, concerti e rassegne musicali come, ad esempio, Sile jazz o Treviso suona jazz. Nonostante il passare del tempo, questo luogo non ha perso il suo fascino e continua ad essere un polo attrattivo per chiunque si accinga a visitare la città di Treviso. Salire i suoi scalini, entrare nel suo spazio stretto ma mai opprimente, alzare gli occhi per ammirare gli affreschi e le decorazioni, è un viaggio nel tempo attraverso le epoche e le alterne vicende di cui questo piccolo ma significativo edificio è stato spettatore e protagonista.

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