Colorate, profumate, esotiche, aromatiche, le spezie sono il tocco innovativo in cucina.

Le loro origini, in realtà, sono molto antiche: infatti, le prime tracce risalgono ai tempi degli Egizi i quali le consideravano rimedi naturali e preventivi di epidemie. Sono giunti fino a noi documenti scritti che riportano l’uso delle spezie nelle pietanze servite agli operai costruttori della piramide di Cheope.

Le spezie sono citate in un altro famoso componimento: nel Cantico dei Cantici (attribuito al re Salomone, di datazione incerta) la donna amata è descritta attraverso numerosi paragoni con le spezie più diffuse nelle pietanze del tempo.

Nonostante la loro diffusione sia estesa in tutto il mondo, le loro radici sono piantate in India, da dove ha avuto inizio, attraverso i commerci con innumerevoli popoli, la loro esportazione in ogni angolo del globo.
Oggi le spezie sono utilizzate in modo più  o meno consapevole nelle cucine internazionali: in Italia le più diffuse sono sale e pepe, utilizzate nei condimenti base di ogni pietanza. Attraverso l’apertura di un numero sempre maggiore di ristoranti esotici, spezie prima sconosciute come curry, cumino, cardamomo, aneto, coriandolo e molte altre sono entrate nella cucina italiana come ingredienti principali di piatti gustosi. Anche la cucina trevigiana ha introdotto nelle proprie ricette l’uso delle spezie.

L’uso delle spezie introdotto nella tradizione culinaria di Treviso ha dato vita ad un prodotto unico nel suo genere tanto che è stato stipulato un atto notarile a testimonianza di questo: nella cucina trevigiana è stata creata la ricetta perfetta per la “luganega bianca” o lucanica da riso. Nella composizione di questo salume trevigiano, alla carne del guanciale suino macinata (salata e pepata) viene aggiunta la “dosa”: un mix di spezie (cannella, chiodo di garofano, pepe, noce moscata, macis e coriandolo in giuste dosi) appositamente studiato e tramandato nella famiglia del spezier Antonio Perissinotto.
La famiglia era in possesso di un campione della “dosa” e ha deciso di donarla all’accademia italiana di cucina, la quale, riconoscendone l’importanza, ha condotto delle analisi scientifiche e organolettiche per risalire agli esatti dosaggi che danno vita all’esatta composizione della luganega.

La luganega da riso è impiegata nella preparazione della minestra con il riso. Nella tradizione medievale, la salsiccia, era aggiunta intera nella minestra mentre nella versione moderna della stessa pietanza è integrata in piccoli pezzi. In entrambi i casi, la salsiccia è lessata a parte e aggiunta in un secondo momento.
Questa preparazione permette al piatto di acquisire a pieno tutti gli aromi della luganega.

Le spezie sono l’elemento caratterizzate delle pietanze: possono sconvolgerne il gusto o farne solo da cornice; un elemento artistico e colorato che rende il piatto un’opera degna d’una pinacoteca.

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