“L’ultima campagna fotografica di grandi dimensioni all’interno della Basilica di San Marco a Venezia risale agli anni Sessanta”, ha spiegato oggi pomeriggio Federico Ferrari, rappresentante della casa editrice Scripta Maneant presentando assieme a don Renato De Zan il volume fotografico La Bibbia di San Marco a Venezia al pubblico di pordenonelegge presso lo Spazio BCC FVG.

Lo scopo di questa impresa monumentale è consegnare ai lettori uno spettacolo che nemmeno i turisti hanno la possibilità di ammirare: tutti i mosaici della basilica, alcuni dei quali ripresi a grandezza naturale. Dal momento che non è stato possibile chiudere la chiesa al pubblico, si è provveduto a costruire apposite impalcature, modificando il percorso della visita ma non bloccando il flusso dei turisti.

Attraverso questo volume, inoltre, si è voluto mettere in luce il particolare contributo dell’arte alla spiritualità dei singoli, infatti gli scatti sono accompagnati dal testo della Bibbia approvato dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Don Renato De Zan ha sottolineato che alcuni mosaici della Basilica di San Marco riportano ingenuamente il testo biblico, altri riproducono elementi che rispecchiano la cultura di chi li ha realizzati, altri ancora, infine, tentano un’interpretazione delle Scritture, anche se, talvolta, questa risulta ingenua.

Nella Cupoletta della Genesi, ad esempio, Dio è raffigurato in un modo diverso da quello a cui siamo abituati: non si vede un vecchio con una lunga barba bianca e una tunica, ma un uomo più giovane, che in effetti è Cristo. Don Renato De Zan ha raccontato che il collegamento tra le due figure si spiega alla luce del Vangelo di Giovanni, che comincia con il Verbo presente fin dall’inizio dei tempi.

Per leggere correttamente i mosaici della Basilica di San Marco, dunque, è necessaria una solida preparazione: solo così, infatti, si possono aggiungere alla bellezza estetica i tutti i loro significati più profondi.

Nella foto: la creazione del cielo nella Cupoletta della Genesi