Un pubblico in religioso silenzio quello che ha partecipato all’incontro di oggi pomeriggio in Piazza della Motta. Le nuove rivelazioni di Chiara Frugoni hanno saputo incantare persone di tutte le età alla scoperta di nuovi e inediti messaggi contenuti negli affreschi della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi.

Professoressa di storia medievale  prima all’Università di Pisa e poi all’Università di Roma-Tor Vergata  che oggi collabora con alcune testate nazionali come La Repubblica e il Manifesto, ha voluto regalarci una piccola lezione di storia dell’arte su un tema a lei caro da sempre, quello che verte intorno alla vita di San Francesco di Assisi.

Dopo un breve  preambolo sulla vita di Francesco, la figura di Bonaventura e quella di Gioacchino da Fiore, indispensabili per comprendere le spiegazioni successive, l’autrice, servendosi di alcune immagini, ha colto l’attenzione dei nostri occhi sugli splendidi affreschi risalenti al XIII secolo.

Per entrare nel vivo della sua ricerca si è poi soffermata sui piccoli dettagli da lei scoperti. In modo particolare, ha puntato l’attenzione sulla raffigurazione di una nuvola nel cui contorno compare il profilo di un diavolo. Lo si riconosce perché è lo stesso profilo presente in un altro affresco di questo ciclo pittorico. L’autrice ha fatto notare che, sovrapponendo le due figure, è stato possibile ravvisare la loro netta somiglianza spiegando, poi, in che modo diversi affreschi possano essere interconnessi tra loro e come, elementi all’apparenza decorativi, celino significati fondamentali.

La studiosa, infatti, non si è fermata alla sola spiegazione pittorica. Volendo legare ad ogni rappresentazione figurativa la sua ubicazione storica, ha raccontato delle tensioni tra papato e città comunali, le quali, sarebbero state in preda al male che solo i francescani di Bonaventura potevano sconfiggere. Quella nuvola quindi, con quel suo preciso profilo nascondeva un particolare messaggio, nascosto ai più ma implicito nel pennello del pittore.

Insomma, attraverso una lectio magistralis che è  un intreccio tra storia e storia dell’arte, Chiara Frugoni ha saputo raccontarci un diamante del nostro patrimonio artistico attraverso una chiave nuova, quella dei particolari più nascosti di una delle meraviglie della nostra Italia medievale.