Lunedì 3 novembre Gregory Porter, l’erede di Nat King Cole, vincitore ai Grammy Award per il miglior disco jazz vocale, in esclusiva per il nord Italia, farà sentire la sua calda e avvolgente voce tra il pubblico del Teatro Verdi, alle 20.45.

L’apparizione di Gregory sarà solo l’anteprima del festival “Il volo del Jazz”, di Controtempo, che nel frattempo è giunto alla sua decima edizione. Per questo show si sono già esibiti grandi artisti come Herbie Hancock e John McLaughlin. E ora è il turno di Porter.

Oltre ai premi, l’artista, porta con sé grandi riconoscimenti, come quello del New York Times, che ne parla dicendo “Gregory Porter ha molto più di ciò che vorresti in un cantante jazz, e forse anche una cosa o due che non sapevi neppure di volere” Porter è stato anche elogiato dal Jazz Time: “Non avevamo un cantante jazz come lui da tempo. Ed è anche un ottimo autore. Ci racconta storie fantastiche”. È unanimemente riconosciuto come il cantante al più alto livello al mondo tra le voci maschili del jazz.

Una voce forte, ruvida e avvolgente, accompagnata da Chip Crawford al piano, Aaron James al basso, Emanuel Harrold alla batteria e Yosuke Satoh al sax. Insieme presenteranno il suo ultimo lavoro: “Liquid Spirit”, ennesimo successo dopo “Water” e “Be Good”.

La sua capacità compositiva, l’aiuto di Don Was, presidente della Blue Note, che lo ha incoraggiato a seguire la sua linea artistica e che ora si occupa di pubblicare l’ultimo album, che rappresenta l’esordio discografico con questa casa discografica, gli hanno permesso di mettersi sotto i riflettori di tutti i grandi palcoscenici del mondo.

Gregory Porter ha una della maggiori voci baritone del momento, voce che lo ha accompagnato fin dall’infanzia tra i cori della sua chiesa e i dischi di Marvin Gaye, il tutto sostenuto dalla passione per Nat King Cole, dal quale ha preso molti spunti e influenza per la sua musica.

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