A Venezia, circa nel 1470, emergono due importanti stampatori: Giovanni da Colonia e Nicolas Jenson.

Giovanni da Colonia è un tipografo tedesco, il primo grande imprenditore nel mondo del libro a Venezia, dove i mercanti tedeschi non sono solo i primi tipografi, ma anche editori: essi danno forma al mercato libraio.
Giovanni da Colonia sposa Paola, la vedova di Giovanni da Spira, che aveva introdotto l’arte della stampa tipografica a Venezia, ottenendo il relativo privilegio pro arte introducenda. Tra Giovanni da Colonia e Paola da Spira si stabilisce così un rapporto economico, poiché Paola aveva a disposizione il magazzino dei libri stampati dal marito. Così Giovanni da Colonia diventa il finanziatore del fratello dell’ormai scomparso Giovanni da Spira, ovvero Vindelino da Spira.
Giovanni da Colonia non era solo un mercante tedesco, egli era un personaggio molto in vista ed era stato nominato scudiere del doge.

Dicevansi sotto il Governo Veneto que’ dodici Ufiziali di servizio, che vestiti di nero con abito loro particolare, precedevano a due a due il Doge accompagnandolo nelle pubbliche funzioni, ed erano da esso stipendiati.

Gli scudieri avevano una funzione precisa durante le processioni: quando si entrava a San Marco nella chiesa vi era una certa predisposizione. Le processioni avevano una funzione civica e servivano per far capire ai cittadini come fosse organizzato il potere. Illustrissima signoria, ambasciatore legato, scudieri del doge: questi ultimi hanno una posizione precisa nella processione. Va ricordato che le questioni di posizione dei vari personaggi nelle processioni siano fondamentali.

Lo studioso Christian Coppens ha sostenuto di aver identificato Giovanni da Colonia: il suo nome reale pare fosse Johan Ewylre, detto anche, nelle fonti tedesche, Johann von Köln. Tale mercante si fa chiamare subito Giovanni da Colonia, probabilmente il suo nome era difficile da pronunciare e/o da ricordare.
La distruzione dell’Archivio di Colonia, durante la Seconda guerra mondiale, rende difficile la ricostruzione della storia di questo personaggio, poiché i documenti che avrebbero potuto testimoniare dell’attività di Giovanni sono stati distrutti. Va ricordato che, nel Cinquecento, anche il fondaco dei tedeschi era stato vittima di un grande incendio.

Parallelamente all’affermarsi di Giovanni da Colonia, inizia la sua attività Nicolas Jenson (1430/1440-1480): egli è considerato uno dei più grandi stampatori tecnici mai esistiti. Il carattere romano tondo di Jenson è considerato uno dei massimi esempi della tipografia dell’epoca.

Prima di recarsi a Venezia, Jenson lavorava nella zecca di Tours o di Parigi; nel 1458 è inviato dal re di Francia Carlo VII a Magonza, per studiare i caratteri tipografici di Gutenberg. Dopo avere appreso l’arte della stampa, lascia la Germania, spostandosi a Venezia. Nel 1473, Peter Ugleheimer e Johannes Rauchfas, due tipografi, diventano soci della società “Nicolaus Jenson et socii”, concorrente sul mercato veneziano della tipografia di Giovanni e Vindelino da Spira. Jenson decide di dotarsi anche di caratteri gotici, in modo tale da poter ampliare il suo mercato e soddisfare le esigenze di giuristi e teologi.

Tra il 1479 e il 1480, le società di Jenson e di Giovanni da Colonia si fusero nella Compagnia di Venezia, il cui contratto fu firmato il 29 maggio 1480, quando Giovanni da Colonia era già morto.

 

Letture consigliate

G. Boerio, Dizionario del dialetto veneziano, Venezia, Andrea Santini e figlio, 1829.

L. Braida, Stampa e cultura in Europa tra XV e XVI secolo, Roma-Bari, Gius. Laterza & figli, 2000.

F. Barbier, Storia del libro. Dall’antichità al XX secolo, Bari, Dedalo, 2004.

Lascia un commento