«Pordenonelegge non è solo un festival, è qualcosa di più importante», queste le parole di Sergio Bolzonello, vicepresidente del Friuli-Venezia Giulia all’apertura dell’evento in giallo. La nuova edizione di ciò che maggiormente valorizza la città di Pordenone, che si protegge dalla sfortuna (siamo arrivati alla diciassettesima edizione!) con il caratteristico gatto nero, è ufficialmente iniziata.

Gian Mario Villalta ha dato il via all’evento inaugurale svoltosi in un Teatro Verdi stracolmo: “La scrittura e la vita“. L’ospite d’onore è Dacia Maraini, celebre autrice di racconti e romanzi ma non solo, in poche parole uno dei personaggi più famosi della letteratura italiana, e di cui andare più orgogliosi. L’intervista ha spaziato dall’attualità, con questioni come l’eutanasia, progetti per l’Europa e immigrazione, femminicidio e altro ancora, alla storia, all’importanza del ricordo e della memoria, alle curiosità sull’autrice, come il modo di scrivere, il rapporto con il padre, alla vita, e naturalmente alla scrittura e alla lettura. Per la Maraini «un Paese è civile quando si legge molto». Il problema è che in Italia si legge poco, infatti siamo fra gli ultimi posti in Europa in questa speciale classifica. La colpa, si sa, è del consumismo, che però «va contrastato, perché il mestiere dello scrittore è sempre lo stesso». L’autrice ha infatti sottolineato come per proiettarsi al futuro bisogna anche guardare al passato fidandosi della memoria, senza quindi dimenticare ciò che è passato. I grandi della letteratura ci esplorarono molto tempo fa, e così dobbiamo fare noi, combattendo la decadenza dell’editoria e della lettura nella contemporaneità.

I pensieri dell’ospite d’onore nella sua intervista sono stati intervallati dalle letture di Piera Degli Esposti, grande amica della Maraini, che è stata anche protagonista di uno dei libri da lei pubblicati, il quale racconta la vita dell’attrice di teatro e cinema. Le letture sono state prese da testi scritti proprio dalla Maraini, che hanno contribuito a creare un’atmosfera mistica ma anche elettrizzante tra le fila del teatro.

Una prima giornata intensa, un inizio scoppiettante per un festival sempre nuovo e pieno di sorprese. Il pubblico accorso al Verdi per l’inaugurazione fa capire come tutta la città senta davvero un’aria diversa, un’atmosfera speciale che si può sentire solo in questi giorni durante l’anno. Se si chiede cosa si pensa della lettura o della scrittura alle persone a spasso per Pordenone in questi giorni si potrà ottenere le risposte più variegate, ma ognuno può portare qualcosa al festival, la cui forza è proprio il pubblico. È proprio questo che può far sperare chi ci tiene veramente, alla lettura e all’editoria. «Resistere», come ha detto la Maraini.

Pordenonelegge resiste, è iniziata la diciassettesima edizione.