E’ stata una settimana molto importante e gratificante per il Friuli Venezia Giulia. Nella giornata di martedì 27 ottobre infatti, la nostra regione è stata inserita nelle dieci aree regionali “top” al mondo da “Best in Travel 2016” del sito Lonely Planet, colosso nel mondo dei libri e delle guide per viaggi.

Il motivo di questo riconoscimento è da ricercarsi in tutto ciò che questa meravigliosa regione ha da offrire a chi la visita, ma anche a chi la vive quotidianamente. Ci troviamo in una parte del mondo che ha la fortuna di poter disporre di ogni tipo di attrattiva naturale, come il mare del golfo di Trieste, con le sue coste scoscese e rigogliose in flora ed in fauna o come la montagna, paesaggio predominante e di incommensurabile bellezza, con le dolomiti della Val Cellina e gli innumerevoli impianti sciistici presenti in Carnia. Inoltre la nostra regione dispone di fenomeni geologici e idrici unici come i fenomeni carsici nella provincia di Trieste, che generano suggestive grotte naturali o come le risorgive, di cui abbiamo grande abbondanza.

Non solo di meraviglie naturali è composto il Friuli Venezia Giulia. La nostra regione dispone di un patrimonio enogastronomico fuori dal comune, passa dal succulento pesce fresco del golfo di Trieste ai prodotti montani più rustici e caratteristici, come la pitina (carne di pecora affumicata con spezie) della Val Tramontina o gli svariati tipi di polenta presenti nella provincia di Udine. Tra i piatti della tradizione enogastronomica regionale che un turista dovrebbe sempre assaggiare troviamo sicuramente il cotechino con la brovada ed il frico (tenero impasto di formaggio e patate scottato sulla piastra).

Turisticamente una delle attrattive maggiori per il nostro territorio è rappresentata dalla vastità del panorama vitivinicolo regionale. Una regione, il Friuli Venezia Giulia che dispone di ben 10 D.O.C e 4 D.O.G.C e si attesta come una delle migliori regioni nel mondo per la produzione di vini bianchi fermi.

Proprio l’agroalimentare di alta qualità è il fiore all’occhiello che ci ha permesso di ottenere questo importante riconoscimento, come hanno spiegato le autorità regionali intervistate; un settore che è già forte ed affermato in Friuli, ma che deve continuare sulla via intrapresa della sostenibilità agroalimentare e dello sviluppo di tecniche sempre più vicine al benessere di consumatori e territorio, senza mai trascurare la tradizione che tanto ha dato e continua a dare alla nostra regione in questo meraviglioso settore.

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