Charles Barr è uno dei più grandi esperti di cinema britannico, e in particolare di Alfred Hitchcock. Il suo ultimo libro “Hitchcock Lost & Found: The Forgotten Films”, -scritto a quattro mani con A. Kerzoncuf- ricostruisce i film perduti o ingiustamente ignorati del maestro del suspense e del thriller.

“Hitchcock ha realizzato le sue opere migliori all’epoca del sonoro, ma ha sempre avuto un grande legame col muto, da cui è nato”, afferma Barr. Quest’ultimo, infatti, durante l’incontro si è concentrato sui primi ventuno cortometraggi in cui ha lavorato Hitchcock: tutti lavori che per anni venivano dati per persi. Oggi, fortunatamente, disponiamo di undici di queste opere.

Ricostruire il senso di una pellicola muta non è per nulla facile. Alcune didascalie originali sono state perdute, e spesso i filmati sono stati montati in modi completamente diversi nei paesi di distribuzione, tanto da creare film con significati diversi (per i curiosi, è d’obbligo guardare Le Silence Est D’Or di René Clair in cui si vede chiaramente come facessero all’epoca). Barr addirittura  ci racconta di un film in cui Hitchcock ha lavorato come scrittore di didascalie, chiamato “Three Live Ghosts” (1922), che in Russia è stato montato addirittura da farlo sembrare un film propagandistico a scopo anti-capitalistico. Alcuni esperti ritengono che al montaggio avesse lavorato lo stesso Sergei Ejzenštejn

“La potenza del montaggio è meravigliosa”, aggiunge Barr. E in questi casi il lavoro di ricostruzione del senso originario delle pellicole diventa un’odissea fatta di ricerche, collaborazioni con associazioni estere e restauratori all’avanguardia. Le pellicole potrebbero essere nascoste ovunque, “anche nel nostro garage” dice scherzosamente Barr, augurandosi che con gli anni potremo pervenire alle dieci pellicole mancanti. “Sono materiali preziosi”, afferma Barr, e ancora: “servono per indagare meglio come lavorasse uno dei più grandi maestridi del cinema di tutti i tempi”.

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